Perdersi dentro un libro così è un gioco da ragazzi. Ma Ettore Selli, 32 anni, bolognese, ingegnere ambientale con un lavoro in Hera, ha saputo trovare il bandolo della matassa dentro i 420 labirinti che ha visitato in ogni angolo del mondo, da Bologna a Batu in Indonesia, da Fontanellato di Parma a Herons Creek in Australia. Una passione singolarissima, che ha saputo trasformare in un volume edito da Pendragon, dal titolo “Labirinti Vegetali. La guida completa alle architetture verdi dei cinque continenti”.
Detta così, più che una sbandata per queste costruzioni vegetali potrebbe sembrare un’ossessione da cacciatore di labirinti. Coltivata, in effetti, fin da piccolo, quando Selli comincia a scoprire il territorio bolognese con gli Scout: «Fin da adolescente sono stato innamorato dell’avventura, amavo stare in mezzo alla natura » . Si può dire, pur avendo intrapreso un percorso di studi diverso, che il giovane Ettore abbia assecondato un amore familiare visto che il padre è un docente di Geologia dell’Alma Mater, mentre il nonno Raimondo è stato il presidente della Società Geologica Italiana. Dopo gli studi classici al Minghetti dove ha approfondito la conoscenza dei labirinti nella mitologia antica, Selli si iscrive a Ingegneria e approda a Hera dove l’ambiente è il suo pane quotidiano: «Faccio il buyer occupandomi di indagini di mercato per il trattamento dei rifiuti speciali in Italia ed Europa » . La passione per questi tracciati vegetali, sibillini ed enigmatici, l’ha spinto a viaggiare e il frutto è raccolto in questa guida che offre foto, descrizioni, specie botaniche, leggende, coordinate geografiche per raggiungerli. «Quando non potevo arrivare in un determinato labirinto, mi sono fatto aiutare dai sistemi satellitari che mi hanno consentito di identificare anche quelli più remoti, in Africa o in Oceania: ne ho visti di ogni tipo, dalla forma di farfalla a quella di chiave musicale».
Il libro è una mappa universale che tiene assieme quello cinese cui spetta il record di più lungo al mondo ( 10 km) e quello della Masone a Fontanellato di Parma, il più grande invece per estensione ( 90 mila mq) pari a 12 campi di calcio. «Creato nel 2015 da Franco Maria Ricci, è l’unico al mondo in bambù. Ammaliato dal fascino dei labirinti, complice anche l’amicizia personale con lo scrittore argentino Luis Borges, Ricci crea un giardino- labirinto a pianta stellata con oltre 200 mila piante » . In regione c’è anche quello di Castel San Pietro, all’interno del resort di Palazzo Varignana: « Il parco, che copre una superficie di oltre venti ettari ospita anche i giardini di Villa Amagioia che – si legge nel libro – un labirinto di siepi. Il tracciato rettangolare di 1.618 mq, progettato da Sandro Ricci, è stato realizzato nel 2015 con piante di ilatro». Non ultimo il labirinto in bosso a Ferrara, al Museo Archeologico Nazionale, risalente al 1950.
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