L'osteoporosi, ossia la malattia sistemiica dello scheletro che aumenta la fragilità ossea e la predisposizione alle fratture, rappresenta una patologia di rilevanza sociale: in Italia ne soffrono 1 donna su 3 oltre i 50 anni, e un 1 uomo su 8, oltre i 60.
Le ossa sono un tessuto vivo, ossia protagonista di un rimodellamento continuo: l'alternanza tra la rimozione del tessuto scheletrico più vecchio e danneggiato (riassorbimento osseo) e la deposizione di nuove cellule (deposizione ossea). Fino ai 20 anni l'attività di deposizione ossea supera l'attività di riassorbimento, intorno ai 30 questo processo arriva ad un equilibrio, mentre con il sopraggiungere dell'età avanzata l'equilibrio tra deposizione ossea e riassorbimento viene meno. Le conseguenze sono la fragilità delle ossa e le fratture. Esistono fattori di rischio dell'osteoporosi come l'assunzione di determinati farmaci, la familiarità, la riduzione dei livelli di ormaoni sia nella donna che nell'uomo, l'abuso di alcol, una limitata attività fisica e uno stile di vita corretto. Una camminata almeno di un'ora al giorno è una forma di prevenzione per la salute delle ossa, così come la scarsa assunzione di calcio nella dieta. Per quanto riguarda la vitamina D, prima dell'assunzione meglio rivolgersi prima al proprio medico.
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