Nel 2020 il Governo ha emanato otto decreti a sostegno di chi è stato colpito più duramente dalla crisi economica.[2] Questi provvedimenti hanno, tra le altre cose, posticipato al 2021 e al 2022 il pagamento di varie imposte e contributi.[3] Quanto valgono i pagamenti aggiuntivi che dovranno essere effettuati quest’anno e nel 2022?
I primi interventi, dal Cura Italia di marzo al decreto Rilancio di maggio, hanno posticipato solo di qualche mese i pagamenti dovuti.[4] Quelli successivi hanno invece spostato i pagamenti al 2021 e oltre. In particolare (Tav.1):
Le imposte e i contributi posticipati ai prossimi anni ammontano complessivamente a 14 miliardi, di cui 12,2 miliardi rinviati al 2021 e 1,8 miliardi al 2022. Dei 12,2 miliardi posticipati al prossimo anno, circa 11 dovranno essere versati nell’arco di appena quattro mesi, quelli che intercorrono tra marzo e giugno, con un picco in aprile (Tav. 2). L’ammontare, che almeno all’apparenza potrà sembra non esorbitante, è in realtà rilevante per tre motivi. Il primo è che questa somma si andrà ad aggiungere a quella normalmente da versare all’erario per i prossimi anni. Il secondo è che il conto andrà a pesare, al netto di 1 miliardo relativo ai programmi di “rottamazione-ter” e “saldo e stralcio”, sui contribuenti relativamente più colpiti dalla pandemia. Infine, nei prossimi mesi riprenderà l’attività di riscossione da parte dell’Agenzia dell’Entrate, sospesa proprio fino a fine febbraio (si tratterebbe di circa 50 milioni di cartelle esattoriali al momento sospese).[10]
di Giorgio Musso. Si ringrazia il dottor Massimiliano Crea per i preziosi commenti.
[2] I riferimenti normativi citati nel testo si riferiscono alle leggi di conversione dei decreti.
[3] Per una rassegna delle misure fiscali e finanziarie adottate in contrasto all’emergenza Coronavirus si veda: https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1210883.pdf?_1611832237853
[4] I rinvii hanno riguardato ritenute alla fonte su redditi da lavoro dipendente e assimilato, addizionali regionali e comunali, contributi previdenziali e assistenziali, premi per l’assicurazione obbligatoria e IVA. Il decreto Cura Italia ha posticipato a maggio il pagamento di tali tributi dovuti per marzo, riconoscendo il beneficio ai soggetti più colpiti dalla pandemia e alle imprese di più ridotte dimensioni (art. 61 e 62). Il decreto Liquidità di aprile ha poi rinviato la riscossione di queste imposte a giugno, ricomprendendo anche i versamenti dovuti per aprile e maggio e ampliando la platea dei beneficiari (art. 18). Il decreto Rilancio, infine, ha posticipato al 16/09/20 i versamenti dei tributi sospesi con i precedenti decreti (art. 126 e 127).
[5] Il primo 50 per cento di quanto dovuto può essere versato in quattro rate a partire da settembre 2020.
[6] Per i contributi i beneficiari sono i datori di lavoro che operano nei settori individuati dagli allegati 1 e 2 al decreto e operanti in zona rossa (art. 13-bis). Per IVA, ritenute e addizionali i beneficiari sono coloro che esercitano un’attività: i) sospesa dal DPCM del 3/10/20; ii) di ristorazione in zona arancione o rossa; iii) in zona rossa e individuata dall’allegato 2 al decreto; iv) in zona rossa e nel settore turistico (art. 13-ter).
[7] I settori sono quelli individuati dagli allegati 1 e 2 al decreto.
[8] I soggetti interessati sono coloro che esercitano un’attività: i) con ricavi fino a 50 milioni nel 2019 e calo di fatturato a novembre 2020 di almeno il 33 per cento rispetto a novembre 2019; ii) sospesa dal DPCM del 3/10/20; iii) di ristorazione in zona arancione o rossa; iv) operante nei settori individuati nell’allegato 2 al decreto; v) in zona rossa nel settore turistico; vi) avviate dopo il 30/10/19.
[9] I soggetti interessati sono: i) imprese e lavoratori autonomi con ricavi fino a 50 milioni nel 2019 e calo di fatturato nel primo semestre 2020 di almeno il 33 per cento rispetto al primo semestre 2019; ii) esercenti attività di ristorazione in zona arancione e rossa; iii) esercenti attività d’impresa in zona rossa e nei settori citati dagli allegati 1 e 2 al decreto.
[10] https://ntplusdiritto.ilsole24ore.com/art/fisco-consiglio-ministri-approva-dl-rinviare-cartelle-28-febbraio-ADetfWGB
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