BOLOGNA – Suonare ed essere applauditi davanti a un pubblico in carne e ossa? È il sogno di qualsiasi musicista in questi tempi bui. L'ensemble bolognese Soqquadro Italiano ci è riuscito a 2.700 chilometri da casa, esibendosi alla Zaryadye Grand Hall di Mosca, uno dei più grandi e moderni auditorium russi. Il 3 febbraio i musicisti sono saliti sul palcoscenico a due passi dal Cremlino assieme alla Novaya Rossya State Symphony Orchestra diretta da Massimo Alessio Taddia in un concerto di musiche vivaldiane rivisitate secondo lo spirito di Soqquadro italiano, dal 2011 specializzato nel classical crossover, dal barocco al jazz fino all'elettronica.
Una serata decisamente fuori dall'ordinario, almeno per i parametri italiani, ma assolutamente normale per la Russia, dove gli spettacoli teatrali proseguono senza interruzione con pubblico in presenza e mascherina facoltativa. Il progetto di Soqquadro Italiano ha unito musica e immagini in una serata che ha omaggiato le bellezze e l'arte italiana. Bologna è stata rappresentata dalle foto di San Petronio e delle due Torri, con San Luca e il ritratto della madre di Guido Reni conservato in Pinacoteca.
Suonare ed essere applauditi davanti a un pubblico in carne e ossa? È il sogno di qualsiasi musicista in questi tempi bui. L'ensemble bolognese Soqquadro Italiano ci è riuscito a 2.700 chilometri da casa, esibendosi alla Zaryadye Grand Hall di Mosca, uno dei più grandi e moderni auditorium russi. Il 3 febbraio i musicisti sono saliti sul palcoscenico a due passi dal Cremlino assieme alla Novaya Rossya State Symphony Orchestra diretta da Massimo Alessio Taddia in un concerto di musiche vivaldiane rivisitate secondo lo spirito di Soqquadro italiano, che è stato anche il primo ensemble italiano a varcare le porte della Russia durante la pandemia. Ma la vera sfida, ora, è ripetersi anche in patria
L'ARTICOLO
Uno spot per Bologna e un messaggio di speranza verso una nuova normalità, da riconquistare anche qui, dove la cultura dal vivo è ferma dal 25 ottobre scorso. "Mettere in piedi progetti come questo tra le infinite complicazioni nelle quali si è costretti a muoversi oggi – spiega Claudio Borgianni, fondatore di Soqquadro Italiano assieme a Vincenzo Capezzuto – ha senso solo se, facendo di necessità virtù, iniziamo a guardare fin da ora le cose con un'ottica nuova, creando solchi lì dove non c'erano, ripensando i protocolli e offrendo occasioni per ridare una nuova organicità a questo settore in grande difficoltà". Soqquadro Italiano è stato anche il primo ensemble italiano a varcare le porte della Russia durante la pandemia. Ma la vera sfida, ora, è ripetersi anche in patria.
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