"Ritengo che in una situazione così drammatica, si debba, in ogni campo lavorativo, ascoltare ed assecondare esclusivamente la scienza ed i medici". A dirlo è Alessandro Gassmann, commentando così la situazione dei teatri italiani, ancora chiusi dopo l'ultimo dpcm nonostante l'apertura di musei, bar e ristoranti. L'attore non ha mai fatto mistero della sua linea, molto rigorosa nel seguire strettamente i criteri dettati dalla comunità scientifica. "Penso – ha aggiunto Gassmann – sia la sola cosa che possiamo fare, chiedendo però maggiori aiuti economici per le persone rimaste senza un lavoro".
Di diverso tono l'appello lanciato da Carla Fracci e dal marito e regista Beppe Menegatti: "Riapriamo i luoghi della cultura, riapriamo i teatri naturalmente con le dovute cautele. La salute viene prima di tutto. Ma dobbiamo farlo soprattutto per i giovani e i giovanissimi", dicono indicando l'esempio 'virtuoso' della città di Madrid, dove lo spettacolo non ha mai chiuso. "Occorre fare un esame di coscienza – hanno sottolineato – La salute al primo posto nella scala dei valori, ma non dimentichiamo che bisogna ricominciare e studiare e lavorare. Anche se dai dati sappiamo che non ci sono stati contagiati tra il pubblico a teatro. Lo spettatore è assolutamente cosciente, segue le regole, ha un rapporto più vero con una civiltà di comportamento in un momento così grave dal punto di vista dei contagi".
Ancora più netto l'appello di Roberto Andò: "I teatri sono molto più sicuri di tanti altri luoghi. Abbiano messo in moto delle procedure, come quelle dei tamponi, e si fa molta attenzione. Non credo siano luoghi dove ci sia una forte presenza di contagio. Speriamo possano riaprire al più presto, ma il governo lo comunichi con largo anticipo. Abbiamo bisogno di organizzare e promuovere la programmazione, di comunicarla al nostro pubblico", ha detto il regista, sceneggiatore e scrittore italiano, direttore del Teatro Mercadante di Napoli. "Nessuno disconosce che ci sia, in atto, una pandemia – ha aggiunto – Ma siamo già stati troppo a lungo chiusi. Nessuno parla dei teatri. È pericoloso. Si rischia di non comprenderne la forza e il valore. Invece la cultura ha una funzione importantissima e innegabile sulla società".
Anche per Paola Minaccioni i teatri sono chiusi da "troppo tempo" e il cinema, pur avendo resistito, ha bisogno che le sale tornino in funzione. Per Minaccioni, nota attrice sia di teatro che di cinema sono luoghi "sicuri, almeno quanto i supermercati. Non si può pensare di andare tutti online e neppure di continuare a tenere tutto chiuso dopo le 22. Un comparto con un grande indotto sta pagando da un anno le spese delle misure restrittive. E anche l'insieme dei cittadini ha bisogno di ritrovare speranza e fiducia. Bisogna riaprire le sale, riattivare il teatro nel modo ora possibile ed impegnarsi al massimo per trovare le modalità per farlo. Un anno è davvero troppo e la situazione è gravissima".
Per l'artista "la discussione che è stata fatta mesi fa adesso deve essere riaccesa perché prima era una cosa totalmente ingiusta, adesso è fuori di testa e tra l'altro, confrontandoci con i Paesi del resto d'Europa, penso che occorra fare uno sforzo, al di là di quanto possa essere complicato".
Sul tema è intervenuto via Twitter Enrico Ruggeri: "Un teatro da mille posti. Chi arriva fresco di tampone (negativo) entra. Gli altri arrivano un'ora prima e fanno un tampone nel foyer. Chi è negativo entra. Fine. Costa meno dei banchi a rotelle", ha scritto in un post.
Un teatro da mille posti.
Chi arriva fresco di tampone (negativo) entra.
Gli altri arrivano un’ora prima e fanno un tampone nel foyer.
Chi è negativo entra.
Fine.
Costa meno dei banchi a rotelle.— Enrico Ruggeri (@enricoruggeri) February 2, 2021
Il musicista ha anche risposto agli 'haters', che lo accusano, tra le altre cose, di non avere le competenze per esprimersi, il cantante ha twittato ancora: "1) il tampone da un risultato in max 20 minuti; 2) Abbiamo visto i risultati di 'quelli che ci capiscono qualcosa'; 3) non parlavo di Sanremo ma dei teatri e del lavoro di migliaia di persone; 4) qualsiasi soluzione è meglio del 'chiudiamoci in casa a battere i denti per la paura'".Original Article
Commenti recenti