ROMA – Due riunioni in due giorni. Paulo Fonseca da una parte, Edin Dzeko dall'altra. E in mezzo il general manager della Roma Tiago Pinto, mediatore di una tregua che ha ottenuto almeno di congelare – auspicabilmente fino a fine stagione – il "caso" Dzeko. Perché "Il bene della Roma è più importante dei singoli".
Dzeko senza fascia e senza certezze
Pace no, perché Dzeko resterà in qualche forma "dimezzato": senza la fascia di capitano perché "un club deve reggersi sulla disciplina, su norme di condotta: oggi Edin non è il capitano della squadra". E senza alcuna certezza di ritrovare una maglia da titolare. Ma la due giorni di riunioni è stata "importante, per rafforzare la fiducia reciproca e da cui siamo usciti felici e fiduciosi". La linea ufficiale sulla questione Dzeko l'ha bollinata proprio Pinto. In realtà sono serviti due giorni per sancire la tregua tra il centravanti bosniaco e l'allenatore Paulo Fonseca. Il general manager portoghese ha lavorato ai fianchi di entrambi, per far capire al tecnico che una linea oltranzista avrebbe danneggiato soprattutto la Roma. E al giocatore che in questo club non è accettabile mancare di rispetto all'allenatore.
Roma: Dzeko si allena in gruppo, con Fonseca prove di pace. Smalling out per la Juve
I due incontri
Già martedì una prima riunione aveva rotto il ghiaccio che durava da due settimane. In tarda mattinata altra riunione. Che le parti, forse con un eccesso di ottimismo, definiscono "molto positiva". Dzeko potrà tornare regolarmente tra i convocati, già sabato per il match di Torino contro la Juve. Difficile però che giochi: "Le scelte tecniche sono di competenza dell'allenatore", che "ha la massima autonomia". Anche perché, giura Pinto, "tutte le notizie di riunioni con altri allenatori sono vere e proprie bugie. Io e Ryan siamo molto soddisfatti del lavoro di Paulo Fonseca con cui lavoriamo per il presente e il futuro del club. Il mio rapporto con Fonseca è molto buono, lui non è preoccupato da quelle voci".
Roma, Fonseca: "Sempre stato tranquillo, la squadra non dipende da Dzeko"
"La Roma conta più dei singoli"
La fotografia che il dirigente fa della situazione lascia capire da che parte penda la bilancia del club, tra l'irascibile attaccante e il permaloso allenatore: "Nel mondo del calcio i club vivono con le dinamiche della famiglia, e le famiglie hanno problemi ma li risolvono. Edin ha un carattere molto forte, è un grande professionista, ha scritto pagine importanti della storia della Roma. Come Fonseca è il leader del nostro progetto sportivo ed è la persona a cui abbiamo affidato il nostro futuro immediato e a medio termine. Negli ultimi giorni avuto riunioni con loro: io, il mister e Edin per rafforzare la fiducia reciproca. Momenti importanti da cui siamo usciti felici e fiduciosi. Adesso dobbiamo concentrarci unicamente sui risultati, il bene collettivo della Roma è più importante dei singoli".
Addio a fine stagione
Insomma: a fine stagione le strade di Dzeko e della Roma si separeranno. Non è esclusa l'ipotesi di una risoluzione contrattuale. Il capitano, di oggi e del futuro, sarà Lorenzo Pellegrini: "È l'unico giocatore di cui ho parlato nella mia prima conferenza stampa, perché tutti nel club riteniamo che rappresenti i valori de nostro progetto. È talentuoso, giovane, sa lavorare in team, è dedito al lavoro. A breve ci vedremo col suo agente e contiamo di risolvere il rinnovo". Uno dei tasselli per il futuro, come i nuovi acquisti Bryan Reynolds, "un gioiello che dovremo raffinare", e Stephan El Shaarawy, "Un nazionale italiano che ha sempre dimostrato la volontà di tornare qui, senza la quale sarebbe stato molto difficile acquistarlo". Identikit utili anche per gli obiettivi della prossima estate: "Una delle sfide dello scouting è individuare caratteristiche anche fisiche ed emozionali dei giocatori. La motivazione, la felicità nell'arrivare in un posto è un fattore determinante".
Commenti recenti