"Mi piacerebbe formare un partito che nel simbolo abbia una zappa, avremmo bisogno di politici che conoscano bene la fatica della realtà". Riccardo Scamarcio, 41 anni, non ha fatto un partito ma un film da produttore, sceneggiatore e interprete: "Un racconto che mette al centro i braccianti, categoria oggi dimenticata". Si chiama L'ultimo Paradiso, la regia è di Rocco Ricciardulli, sarà su Netflix da venerdì. Scamarcio interpreta Ciccio Paradiso, contadino che vive in un piccolo paese pugliese e cerca di cambiare le condizioni di vita degli sfruttati. Sposato con Lucia (Valentina Cervi) e padre di un bimbo, vorrebbe fuggire con Bianca (Gaia Bermani Amaral), figlia di un proprietario terriero senza scrupoli (Antonio Gerardi).
In una scena Scamarcio racconta in primo piano di una terra in cui ce n'è per tutti e di una libertà che non muore finché c'è chi è pronto a sostenerla fino in fondo: "In quella frase parla l'autore, è il manifesto del film – spiega l'attore – mi è piaciuta l'idea di interpretare un personaggio che è portatore sano di libertà a un livello che diventa scandaloso, scomodo. E che incorre in reazioni violente, perché quella libertà di intenti, quel candore quasi inconsapevole dà fastidio a chi l'ha perduta e combatte perché anche gli altri la perdano. Siamo diventati gli sgherri delle nostre prigioni. Quel senso di oppressione che c'è nel film, ambientato nel '58, si respira ancora oggi". Gli altri temi sono l'amore e la memoria, "immagini e scene di un tempo andato in cui lo spettatore si riconoscerà. Raccontiamo di chi vive in una condizione rurale e sogna di andare in una grande città e la nostalgia di chi invece se ne è andato e sente un'attrazione e un richiamo alle proprie origini".
In una scena si vede il bambino che prepara la sfoglia per le orecchiette, "lo facevo io con mia nonna, penso ai tanti pugliesi che ricorderanno queste emozioni. Sono cresciuto con i nonni, i genitori lavoravano tutto il giorno. Io passavo ore nel laboratorio di falegname con mio nonno a fare danni con gli attrezzi. Ho girato film in tutto il mondo ma le mie radici, l'attaccamento alla mia terra non l'ho mai perso". Questo aspetto, secondo Scamarcio, rappresenta le civiltà del Mediterraneo. "L'Italia è una Repubblica giovane ma ha una civiltà e cultura antiche, tradizioni e una saggezza che viene dal rapporto con la natura. C'è una grande nobiltà d'animo nella civiltà contadina, in cui si è sempre attenti a non offendere gli altri, mi è capitato invece di essere profondamente offeso da persone dall'eloquio sofisticato".
Qualche momento di nostalgia in terra straniera l'ha provato, Scamarcio, che sorride e cita Carmelo Bene: "Mia madre mi ha fermato quando volevo suicidarmi in una pozzanghera". La pandemia l'ha trascorsa lavorando senza tregua, "sto preparando, anche da produttore, il nuovo film di Giuseppe Piccioni, L'ombra del giorno, su fascismo e leggi razziali, sarà girato ad Ancona". Diventare padre di Emily (avuta con la compagna, la manager inglese Angharad Wood) non ha rallentato l'agenda: "Continuo a passare di set in set, mia figlia crescendo capirà che il cinema è meglio della vita". In realtà è un genitore presente e felice, "è un sentimento fortissimo, ora ha sei mesi, mi prende il viso tra le mani, dorme tutta la notte: alle otto la sveglio io". E torna sull'attualità politica: "Penso che si arriverà a un risultato, mi fido molto del Presidente della Repubblica".
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