"Le annate 46/47 del Massimo hanno avuto un grande successo nella vita come carriere in tutte e tre le sezioni". Lo spiega a Repubblica il professor Ezio Bussoletti, ordinario di Fisica Spaziale in pensione ed ex alunno dell'Istituto nonché compagno di classe di Mario Draghi, che oggi si continua a occupare di spazio in alcune Istituzioni, dove è chiamato a fornire consigli e indicazioni. "Un presidente di Confindustria, molti medici di grandissimo spessore, alcuni ottimi magistrati, non pochi imprenditori di successo, professori universitari di materie umanistiche, avvocati, architetti e due fisici di fama internazionale, che hanno portato avanti la tradizione della scuola anche in questo settore, grazie alla fortuna di avere un professore come padre Sabino Maffeo. Questo è stato, tra le altre cose anche direttore tecnico di Radio Vaticana e dell'Osservatorio astronomico del Vaticano sui colli romani", spiega il professor Bussoletti per delineare il quadro di come fosse il Massimo allora.
di
Corrado Zunino
"Il successo degli alunni di queste due annate è arrivato perché siamo stati educati a lavorare seriamente, a saper soffrire se volevamo ottenere qualcosa e c'era una forte etica da seguire e rispettare. Sono arrivato al Massimo in Terza media, provenendo dai Gesuiti di Bari – aggiunge -. La tradizione dell'Istituto era che a ogni passaggio di ciclo scolastico, le classi fossero rimescolate proprio per creare un maggiore spirito di corpo. Perciò, con Mario siamo stati compagni di classe nella sezione B nel triennio del Liceo Classico. Era un alunno brillante, anche se non lo ha mai voluto ostentare. Tanto che, pur essendo un po' riservato, non si è mai tirato indietro dalle attività di leggero casino della classe verso alcuni professori. Vittima particolare di molti di noi era il docente di filosofia – ricorda il professore citando un aneddoto -. Spesso, per festeggiare il compleanno di qualcuno di noi, chiedevano a una pasticceria vicino alla scuola di far portare in classe delle paste con una particolare qualità: cannoli riempiti di panna, che venivano immancabilmente utilizzati come cannoni, soffiando al loro interno. Sia per battaglie tra alunni sia per tiro a segno sul soffitto dell'aula. Ricordo anche un assalto allo stesso professore da parte di un gruppo ristretto del quale facevo parte con le 'famigerate' pistole a riso. Alla fine dell'ora di filosofia, il pavimento era un tappeto di chicchi di riso".
Il prossimo premier incaricato
di
Francesco Manacorda
Per quanto riguarda la normale vita degli studenti, "passarsi i compiti tra noi era abbastanza comune, quindi presumo che Mario non fosse l'eccezione". Sullo sport, invece, c'erano varie scuole di pensiero. "Mentre io, giocavo a hockey sul prato nella squadra della scuola – ha concluso il professor Bussoletti -, Mario era in quella di basket, molto brillante in quel periodo. Dove peraltro giocava anche Gianni De Gennaro, un anno più giovane di noi".
Non è "solo" un mal di testa. Emicrania: regole, sintomi e prevenzione di uno dei…
Infezioni in gravidanza, ogni anno un neonato su 150 colpito da citomegalovirus, circa 300 nascono…
Morbillo, quasi raddoppiati i casi in un mese: cosa sta succedendo e cosa fare Corriere…
Sonno e intestino: così il microbiota intestinale influenza il riposo (e viceversa). Come intervenire Corriere…
DELFINATO, È IL TADEJ POGAČAR SHOW. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO TuttobiciwebVisualizza la copertura…
LIVE Judo, Mondiali 2025 in DIRETTA: ASSUNTA SCUTTO, ORO DA DOMINATRICE! OA SportMondiali Judo: Assunta…