Per garantire la massima trasparenza e condivisione, il liceo scientifico Salvemini di Bari ha pubblicato sui profili social una piantina dei tre piani, con l'indicazione precisa della distribuzione delle classi e per ognuna del numero di alunni presenti in aula o collegati da casa. La fotografia è emblematica di quanto sta succedendo in tutte le scuole pugliesi. Ci sono classi integralmente in didattica digitale integrata a distanza, altre con 26 studenti in presenza, e in mezzo si trovano le situazioni più varie.
Scuola, in Puglia per le superiori l'80% delle famiglie chiede la Dad
di
Silvia Dipinto
Oggi in Puglia si torna a scuola così, con un rientro differente classe per classe, istituto per istituto. I timori dei genitori si dividono tra prudenza per i contagi e paura che le tecnologie e i collegamenti della rete non riescano a reggere la soluzione mista a scelta ideata da Michele Emiliano. In settimana dovrebbero infine essere pronti i primi team di operatori sanitari scolastici formati dalle Asl su indicazione della Regione per il piano di rientro in sicurezza.
Gli ultimi dati confermano la tendenza anticipata da Repubblica a metà settimana. Al tecnico Panetti Pitagora sarà seduto tra i banchi il 25 per cento degli studenti, al Calamandrei Elena Di Savoia appena il 20. In generale turni e rotazioni non saranno necessari, se non in casi specifici. "Li faremo nella sede di Japigia, ma solo perché abbiamo i lavori al secondo piano che rendono inutilizzabili diversi spazi – spiega il preside del Calamandrei Elena Di Savoia, Carlo De Nitti – Devo dire che le classi hanno preferito procedere con votazione, e solitamente la minoranza si è adeguata alle scelte della maggioranza per evitare divisioni".
Scuola, Emiliano: "Inconcepibile l'obbligo di frequenza in pandemia"
Il confronto corre costante tra le chat delle famiglie e degli studenti. Luigi Pietrantonio, maturando del Cirillo e promotore del coordinamento dei rappresentanti d'istituto di Bari, racconta il clima alla vigilia del ritorno tra i banchi. "In tanti abbiamo deciso di rimanere ancora una settimana a casa per monitorare l'andamento dei contagi, ma anche l'organizzazione del rientro – spiega – Vogliamo capire se effettivamente i trasporti funzionano, se c'è sicurezza, se si creano assembramenti alle fermate o davanti alle scuole". A differenza della (falsa) partenza di settembre, ora la mascherina è obbligatoria sempre con piccola deroga solo per la merenda. "Il timore più grande di chi resta ancora a casa è sulla connessione Internet – conferma Luigi, che ha raccolto tutte le segnalazioni dai compagni delle altre scuole di Bari – perché se tutti i docenti saranno collegati contemporaneamente da scuola, e gli studenti distribuiti tra didattica a distanza e presenza, il sistema potrebbe non reggere". Non tutti gli istituti, poi, hanno apparecchiature tecnologiche che permettono di seguire da casa e da scuola in sincrono con la stessa resa. "Ci aspettiamo comunque che entro i primi giorni della settimana si conoscano le intenzioni del presidente Emiliano – conclude Luigi a nome degli studenti baresi, che hanno chiesto di essere convocati per presentare le loro proposte – per capire se ci sarà una nuova ordinanza e cosa prevederà, di modo da dare il tempo alle scuole e alle famiglie di decidere e organizzarsi".
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