"Il nome dell’uomo che ha abusato di me è Brian Warner, più noto a tutti come Marilyn Manson. Mi ha adescata quando ero un’adolescente e ha mostruosamente abusato di me per anni. Mi ha fatto il lavaggio del cervello, mi ha manipolata per sottomettermi a lui. Sono stufa di vivere nel timore ri ricatto o rappresaglia nel timore di ricatto o rappresaglia. Sono qui per accusare quest’uomo pericoloso e l’industria che l’ha sempre difeso e protetto, prima che possa rovinare altre vite. Sono dalla parte delle vittime che non vogliono più restare in silenzio”.
È questo il post che l'attrice statunitense Evan Rachel Wood ha diffuso sui suoi canali social, affidando la propria confessione anche al settimana Vanity Fair per dare maggior risalto a un fatto tenuto per anni nascosco. Rachel Wood, 33 anni, vincitrice nel 2007 del Trofeo Chopard come rivelazione femminile al Festival di Cannes e di un Critics' Choice Award e un Satellite Award nel 2017 per la sua interpretazione di Dolores Abernathy nella serie televisiva Westworld, nel post si augura che anche le altre donne che hanno subito lo stesso trattamento da parte del cantautore nato aCanton, in Ohio, 52 anni fa, non stiano zitte.
L'attrice ha raccontato di aver conosciuto il cantante, poi diventato suo fidanzato, quando era appena maggiorenne e lui, un 36enne. Era il 2018 e il caso Harvey Weinstein con la mobilitazione del movimento #MeToo era scoppiato già da un anno, portando alla luce terribili storie di abusi nel mondo hollywoodiano. Solo un paio di anni prima, aveva confessato di essere stata stuprata nel 2016 "da un ragazzo con cui stavo e, ancora, in un’altra occasione dal padrone di un bar. La prima volta non ero sicura che fosse stupro, dal momento che si trattava del mio partner e l’ho capito troppo tardi. E chi mi avrebbe creduto? La seconda volta ho pensato che fosse colpa mia, che avrei dovuto lottare di più, ma ho avuto paura”.
Ora la vicenda legata a Manson, che all'attrice aveva anche dedicato il brano Heart-Shaped Glasses (When the Heart Guides the Hand), anche se ancora da chiarire rischia di far partire un nuovo #MeToo.Original Article
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