I renziani pronti a sfumare la richiesta del sì al Mes santario, a patto che si trovino risorse alternative. Ma in cambio di questa apertura chiedono che nel contratto di governo anche gli alleati rinuncino a qualcosa: dagli interventi sulla giustizia alla nuova legge elettorale. Asse Iv-Pd per rivedere il reddito di cittadinanza. E c'è il problema della gestionedella campagna di vaccinazione
l grande scoglio, il più grande fra quelli su cui si è infranto il Conte-bis, potrebbe essere superato. Perché, se da un lato i 5Stelle insistono sul no ai prestiti del fondo sanitario da 37 miliardi, se il Pd non porrà questo tema nel suo elenco di priorità, anche i renziani adesso sono pronti a discuterne. Rimuovendo il veto assoluto che finora ha impedito qualsiasi dialogo. Italia Viva rimane convinta, e lo ribadirà anche oggi, che è un delitto rinunciare al Mes sanitario, da parte del governo di un Paese che – come ha più volte ricordato Matteo Renzi – ha il maggior numero di morti in Europa. Però si possono cercare "fonti di risorse alternative", è l'apertura che arriva dal vicepresidente Iv della Camera Rosato. Dove? Probabilmente nello stesso Recovery fund, i cui fondi per la Sanità – rispetto alla prima stesura – sono già raddoppiati (da 9 a 18 miliardi). Un punto di equilibrio, sulla questione del Mes, sarebbe il miglior viatico per un accordo.
Il piano Marshall del 2020 (o 2021, visto che ancora va scritto) rimane un punto centrale della trattativa. E non del tutto risolto. L'impostazione del Recovery plan continua a non piacere ai renziani, che chiedono un ampliamento dei fondi per gli investimenti. Iv chiederà di elevare la quota del Piano destinata a progetti veramente nuovi. Su questo punto, d'intesa con il Pd, il piano potrebbe essere migliorato "dando prospettiva, sviluppo e sicurezza", come chiede pure un grillino di governo quale Carlo Sibilia. Un elemento che potrebbe diventare punto di mediazione l'incremento delle risorse per il Sud: non per opere come il Ponte sullo Stretto ma, ad esempio, per l'alta velocità fra Salerno e Palermo sì. Questa, d'altronde, è una delle richieste di Iv, assieme alla Gronda di Genova. Occhio al capitolo infrastrutture, che porta con sè un tasto delicato: Italia Viva chiede cautela nella revoca della concessione ad Autostrade, su cui il governo dimissionario – sospinto dai grillini – è in fase avanzata.
Questione tutt'altro che secondaria, pur in un periodo di emergenza sanitaria ed economica. Per partire, un nuovo governo deve mettere nero su scritto la conclusione di una stagione delle riforme che si interrotta alla vigilia del referendum. Pd e Italia Viva porteranno al tavolo del programma la conferma di una riforma elettorale in senso proporzionale, con una soglia di sbarramento alta. È una posizione che non piace a Italia Viva, che si è riconvertita al maggioritario e vuole che si lavori per superare il bicameralismo perfetto. Per il proporzionale anche i "responsabili" e in genere i piccoli partiti che vogliono sostenere una maggioranza con Conte. La soluzione, all'interno di una nuova coalizione, potrebbe essere quella di un proporzionale con una soglia di sbarramento più bassa, che favorirebbe i renziani. Unica certezza è che nel contratto di governo, se sarà firmato, ci saranno i correttivi necessari per far funzionare la legge sul taglio dei parlamentari. Leu chiede con forza il sì al ddl Fornaro che abolisce la base regionale per le elezioni del Senato.
Far collimare posizioni opposte sulla giustizia è l'opera più difficile dei costruttori del Conte-ter (o di un governo con un altro premier). Perché 5Stelle, oggi, difenderà nel confronto con i (potenziali) alleati la riforma Bonafede, che prevede lo stop alla prescrizione per i condannati in primo grado. Legge aspramente criticata da Renzi, che tentò di bloccarne l'entrata in vigore: Italia Viva chiederà modifiche in senso garantista e tempi certi, in quest'ultimo aspetto appoggiata dal Pd. Ma Iv è pronta a rilanciare anche un altro provvedimento dicusso come la separazione delle carriere. Il punto di caduta, per un accordo, potrebbe essere il lodo Orlando, dal nome del vicesegretario del Pd ed ex Guardasigilli, che prevede non il blocco della prescrizione ma una sua sospensione temporanea nei gradi successivi al primo (come in una norma precedente). Ma qui si aprono scenari più ampi, che dipendono anche dalla conferma o meno di Alfonso Bonafede nel ruolo di ministro.
Il nuovo governo, se accordo si farà, dovrà probabilmemnte rivedere le sue politiche per il lavoro. Lo chiede sia il Pd che Italia Viva e nel mirino c’è soprattutto il reddito di cittadinanza. Misura da prorogare, secondo i 5Stelle, che con la ministra Catalfo ne ha annunciato il rifinanziamento per un miliardo e ha anche aggiunto che i navigator saranno confermati per tutto il 2021. Il Pd chiede una revisione delle politiche attive per il lavoro, con un approccio che vada oltre l’assistenza e critica – come Italia Viva – la gestione dell’agenzia che vi sovraintende, l’Anpal. Punto dirimente il blocco dei licenziamenti e la Cig Covid che scadono a fine marzo: Pd e M5S sono per una proroga selettiva a favore delle imprese in forte crisi, su questo tema Italia Viva è più morbida e non si è ancora espressa. Nel contratto di governo dovrà essere inserita, in ogni caso, una riforma degli ammortizzatori sociali. E sullo sfondo, c’è la riforma delle pensioni che dovrebbe superare la Quota 100 introdotta dal governo gialloverde.
Forse l’argomento più delicato, sia sotto il profilo sanitario e sociale che su quello politico. Renzi pretenderà di mettere nero su bianco anche un approccio diverso all’emergenza pandemia. E in particolar modo per quello che riguarda i vaccini: Italia Viva proporrà un sistema di vaccinazione capillare non più affidato alle singole Regioni ma con un forte coordinamento centrale, «per raggiungere l’obiettivo di mezzo milione di vaccinazioni al giorno», e con un maggiore coinvolgimento della Protezione civile che, dopo la prima fase dell’emergenza che ha visto protagonista Borrelli, non ha più avuto un ruolo centrale. Il tema su cui la maggioranza (se c’è) dovrà trovare un accordo è anche una diversificazione degli incarichi. Tema che riguarda gli uomini, e in particolare il fac-totum Domenico Arcuri. Ma ridimensionare questa figura significa indebolire Conte: l’avvocato sarà disposto a questo sacrificio pur di continuare a governare?
Non è "solo" un mal di testa. Emicrania: regole, sintomi e prevenzione di uno dei…
Infezioni in gravidanza, ogni anno un neonato su 150 colpito da citomegalovirus, circa 300 nascono…
Morbillo, quasi raddoppiati i casi in un mese: cosa sta succedendo e cosa fare Corriere…
Sonno e intestino: così il microbiota intestinale influenza il riposo (e viceversa). Come intervenire Corriere…
DELFINATO, È IL TADEJ POGAČAR SHOW. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO TuttobiciwebVisualizza la copertura…
LIVE Judo, Mondiali 2025 in DIRETTA: ASSUNTA SCUTTO, ORO DA DOMINATRICE! OA SportMondiali Judo: Assunta…