In studio, di spalle e con la voce modificata: la ragazza di 18 anni che a ottobre scorso ha per prima denunciato l'imprenditore Alberto Genovese per una violenza sessuale subita nella casa milanese del 34enne, la Terrazza Sentimento, è stata intervistata durante la trasmissione "Non è l'Arena" di Massimo Giletti su La7. La ragazza ha raccontato quella notte di violenza – iniziata con Alberto Genovese che durante la festa le versava champagne "da una bottiglia che solo lui poteva prendere", da qui l'ipotesi che le abbia fatto assumere la droga dello stupro, e anche i giorni successivi. "Ero talmente sconvolta che ho detto alla polizia che c'erano più uomini nella stanza, avevo allucinazioni talmente forti per effetto della droga che vedevo la sua immagine moltiplicata". Ma, precisa la ragazza, "non sono una tossicodipendente e faccio uso sporadicamente di droga. Ma la droga c'è ovunque, non sono ipocrita".
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"Temevo che mi avrebbe uccisa". Francesca (il nome è di fantasia) ha raccontato le fasi della violenza, la prima su cui ha iniziato a indagare la squadra mobile di Milano, quella per cui l'imprenditore è stato arrestato e per cui è indagato dalla pm Rosaria Stagno e dall'aggiunto Letizia Mannella. Di quella notte di violenza la ragazza dice di aver creduto fosse un incubo, ma i segni lasciati sul suo corpo e verificati in ospedale subito dopo la denuncia parlano chiaro. In un momento di lucidità, racconta, aveva provato a chiamare un taxi, ma Genovese "mi ha presa per i capelli, trascinata per la stanza e lanciata sul pavimento, ho avuto paura di morire".
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di
Sandro De Riccardis
Dei giorni successivi la ragazza racconta i contatti con Daniele Leali, amico di Genovese presente alla festa, indagato per spaccio di droga. Genovese avrebbe detto ai pm di aver dato a Leali 8 mila euro da dare alla modella, ma Leali avrebbe deciso di non darglieli. "Leali mi ha proposto un accordo per addolcire la mia denuncia, gli ho detto che avrei parlato con il mio avvocato, ma non sapevo ancora cosa era successo".
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