Candida Giammona era una motociclista nel tempo libero. Era la passione che condivideva col marito Daniele. Del resto Candida era nata in una famiglia di motociclisti: era componente dell'associazione Hog Chapter per gli amanti dell'Harley Davidson, Il marito Daniele è harleysta da 15 anni ma da tre anni per amore della famiglia avevano spento i motori. Lavoravano insieme in un'autorimessa di proprietà del marito.
di
Romina Marceca
Adesso il marito Daniele piange in casa mentre abbraccia la sua bambina di due anni. Con molta probabilità domani ci sarà l'autopsia sulla moglie e il figlio, morti entrambi al momento del parto. Candida Giammona aveva 39 anni e si trovava alla clinica Candela dove era stata stimolata per partorire. Ma ci sono state delle complicazioni e si è dovuti ricorrere al parto cesareo. Ma mamma e figlio non ce l'hanno fatta. La famiglia ha presentato due denunce e punta il dito contro "le poche informazioni che ci sono state fornite. Cosa hanno fatto a mia figlia?", dice la mamma di Candida, Maria Alario. Marito e mamma di Candida si sono affidati all'avvocato Giuseppe Incardona.
Ricostruisce Sergio Monaco, uno dei legali della clinica: "Purtroppo si è rotto l'utero, un evento imprevedibile. E il liquido amniotico è finito nei vasi sanguigni. C'è stata un'embolia nei polmoni della madre e di conseguenza in quelli del bambino. A questo punto c'è stata una ipossia e di conseguenza un arresto cardiaco". Alla clinica Candela è stata tentata un'operazione in cui è stato ricucito l'utero ma non c'è stato nulla da fare. "I medici sono fiduciosi nel lavoro della magistratura", dice l'avvocato Monaco.
Su Facebook tanti i messaggi di cordoglio da parte di amici e dei tanti motoclub dell'Isola alla famiglia della donna, che lascia il marito e una bambina di due anni. "Non è possibile morire dando la vita, non nel 2021, non riesco a crederci – dice su Fb Rosalia Turdo – Non dimenticherò mai tutto ciò che abbiamo condiviso". In un post il moto club Marsala scrive: "Riposa per sempre nella pace eterna insieme al tuo figlioletto".
"Ti conoscevo da quando eri bambina e sei sempre stata pura e tranquilla, proprio come il tuo nome Candida", scrive Daniele Sperandeo.
"La Clinica Candela, partecipando al dolore dei familiari della signora Candida Giammona per la tragedia che stanno vivendo, rileva che da parte del proprio personale sanitario è stato fatto tutto il possibile per salvare la vita della paziente e del neonato, i cui decessi si ritiene siano stati determinati da un evento imprevisto ed imprevedibile e si affida, con piena fiducia, alle verifiche che la magistratura riterrà di effettuare". Lo afferma l'avvocato Massimo Cocilovo, consigliere d'amministrazione della casa di cura palermitana.
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