Anche ai veterani del giornalismo capita di prendere abbagli. È successo a Corrado Augias, incappato in una truffa informatica – "phishing" lo chiamano gli esperti – scambiando tragicamente per vera una mail-trappola. E dando ieri, nella sua rubrica su Repubblica, una lezione di giornalismo, ma sbagliata. Augias, rispondendo a un lettore che si lamentava della burocrazia italiana, per mostrare solidarietà, ha raccontato un episodio accadutogli pochi giorni prima. Gli era arrivata una mail da Enel – scritta in un italiano approssimativo, nota lo stesso Augias… – in cui si rilevava un mancato pagamento di circa 90 euro. Il giornalista racconta nel dettaglio la disavventura, tra richieste di password e credenziali, e alla fine salda la finta bolletta. Il cittadino va promosso, il cronista non tanto… Augias, ignaro di tutto, se la prende con la società elettrica: "L'Enel con la bella pubblicità che fa, così moderna, dinamica, amichevole, non ha una persona in grado di scrivere un messaggio in italiano comprensibile? Né un tecnico capace di organizzare una finestra di dialogo?".
Ora. È comprensibile che Augias, 86 anni, caschi in un'insidia digitale. Un po' meno che nessun collega nella redazione smart&progresso di Repubblica se ne sia accorto (o abbia fatto finta di niente). Il giornalista sui social è stato sommerso dagli sfottò.
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