Il vento è la causa dell’aumento del rischio valanghe sulle alpi piemontesi e valdostane. “Il vento complica una situazione già difficile a causa dei carichi di neve instabile”, spiega il presidente piemontese del soccorso alpino Luca Giaj Arcota. Domani il rischio sarà di livello 3, "marcato", su gran parte del Piemonte, dal Cuneese alla val Chisone, ma anche a Sestriere e a Bardonecchia. Sarà a loivello 4, "forte" in buona parte della Valle d’Aosta.
Valle Maira, valanga su gruppo di 10 scialpinisti: uno estratto dalla neve, è gravissimo
di
Carlotta Rocci
“Gli accumuli di neve sono diventate placche che è difficile identificare – spiega ancora il numero uno del Soccorso alpino – noi raccomandiamo di evitare i posti potenzialmente pericolosi”. Per scoprire quali siano i luoghi più rischiosi è bene consultare il bollettino valanghe. “E’ molto importante anche essere attrezzati per l’autosoccorso, avere tutto l’equipaggiamento necessario, indossare l'Artva, e avere sonda e pala con sé. E’ necessario non salire in quota da soli – prosegue Giaj Arcota – Dopo tre minuti sotto una valanga le possibilità di sopravvivere calano in picchiata: per questo è fondamentale chiamare i soccorsi, ma avviarere fin dal primo minuto le ricerche. Questo fa la differenza tra sopravvivere e ridurre i danni”.
I prossimi giorni saranno simili a quelli appena trascorsi, con vento e neve. “Non diremo mai di non frequentare la montagna, ma occorre farlo con la testa sul collo. La situazione non è anomala, il vento è un grande modificatore e in queste condizioni climatiche sta lavorando la neve, in particolare sul versante nord-ovest che è sottovento. Una volta accertato che la zona non sia troppo pericolosa ed esposta al rischio valanghe bisogna comunque valutare la situazione metro dopo metro. Se non ci si sente sicuri è meglio tornare indietro e rimandare l’uscita”.
Per i tecnici del Soccorso alpino piemontese è stata una giornata fitta di interventi, con tre emergenze in provincia di Cuneo e altrettante in provincia di Verbania. In particolare nel Cuneese, oltre alla valanga che ha coinvolto una comitiva di una decina di scialpinisti di cui uno rimasto ferito in gravi condizioni, e a uno scialpinista con una frattura a una gamba entrambi ad Acceglio ma in infortuni diversi, i soccorritori hanno gestito il recupero di una scialpinista con un trauma a una gamba sul monte Pigna, nel Comune di Roccaforte Mondovì.
Nel Verbano, all'Alpe Cortino nel comune di Malesco, una donna con le ciaspole si è rotta una gamba ed è stata recuperata dall'eliambulanza 118. In seguito, un escursionista è stato recuperato, sempre dall'eliambulanza 118, al rifugio Cai di Baveno, nel comune di Gravellona Toce, mentre nel tardo pomeriggio è stato recuperato un gruppo di escursionisti rimasti bloccati nei pressi della cima di Morissolo, nel comune di Cannero Riviera, da una valanga che ha interrotto il sentiero.
Commenti recenti