Diverse migliaia di persone sono scese di nuovo nelle strade di Varsavia ieri sera per esprimere rabbia contro l'entrata in vigore di una controversa sentenza che di fatto vieta l'aborto. Riunioni simili si sono svolte anche in altre città della Polonia, per la terza notte consecutiva dalla pubblicazione mercoledi' della sentenza della Corte costituzionale nella Gazzetta ufficiale. In linea con i programmi della coalizione di destra ultra-cattolica al governo, questa sentenza vieta l'interruzione volontaria della gravidanza in caso di anomalie fetali. D'ora in poi, qualsiasi aborto e' vietato in Polonia, tranne nei casi di stupro o incesto o quando la vita della madre e' in pericolo.
"Il mio corpo, la mia scelta", "Penso, sento, decido", "La rivoluzione, ha un utero", "Hai sangue sulle mani", proclamavano i cartelli tenuti dai manifestanti a Varsavia dove diverse migliaia di persone hanno risposto all'appello per lo sciopero delle donne, il principale movimento dietro le proteste. Molti manifestanti indossavano maschere adornate con un fulmine rosso, simbolo degli attivisti abortisti. Al suono di tamburi e di qualche petardo fumogeno sono risuonate richieste di "aborto su richiesta" e avvertimenti al governo che sara' "abolito dalle donne". Alcuni indossavano sciarpe verdi intorno al collo, simbolo degli attivisti per i diritti dell'aborto in Argentina, che il mese scorso sono riusciti a ottenere la legalizzazione dell'aborto nel loro Paese. A Varsavia la manifestazione si e' conclusa, senza incidenti di rilievo, davanti alla casa di Jaroslaw Kaczynski, leader del partito Legge e giustizia (PiS) al potere, protetta da un imponente dispositivo della polizia.
di
Andrea Tarquini
Dopo un "festival della liberta'" di canti, balli e slogan, gli organizzatori hanno invitato i manifestanti a tornare a casa. Le proteste dovrebbero essere sospese per il fine settimana, in modo da non interferire con l'appuntamento polacco del Telethon annuale. Giovedi' invece la polizia ha arrestato diverse persone che hanno cercato di entrare nell'edificio della Corte costituzionale. La Polonia, un Paese prevalentemente cattolico, ha una delle leggi sull'aborto piu' restrittive in Europa. Oggi ci sono meno di 2.000 aborti legali all'anno, secondo i dati ufficiali. Le organizzazioni femministe stimano inoltre che circa 200.000 aborti vengono eseguiti illegalmente o all'estero ogni anno.
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