Ogni giorno che passa e che ci avvicina alle elezioni comunali Virginia Raggi osa un po' di più. Fateci caso: dopo l'assoluzione in appello la sindaca deve aver pensato: ora o mai più. La saggezza è spesso la prudenza più stagnante. Dunque, è l'ora del coraggio. E così all'ultima curva della sua consiliatura, ha deciso di pigiare al massimo sull'acceleratore, al rischio di rompersi l'osso del collo, ovvero di perdere altri pezzi della sua maggioranza che dall'inizio è apparsa traballante.
A causa delle correnti interne ai 5Stelle che in questi cinque anni sono sembrate spesso delle assemblee di condominio. Fra le ultime mosse azzardate della sindaca, ovviamente, c'è il rimpasto in giunta: dentro i fedeli Coia e Fruci; fuori Calabrese ma soprattutto Bergamo, il suo vice diventato (o tornato a essere?) un corpo estraneo al cerchio magico grillino.
Dai quattro amici al bar dell'inizio (ricordate? Frongia, Romeo e Marra) si è passati alla compagna di classe, Lorenza Fruci promossa alla Cultura con un incerto curriculum. Una scelta politica, non certo strategica. Tanto che la neo assessora ha esordito cancellando Romarama, insomma l'estate romana voluta proprio da Bergamo. I nuovi assessori e il vice sono una scelta estrema, nella direzione della fedeltà, non certo della competenza. Una mossa che non è sfuggita ai 5 Stelle ala ribelli, che gioverdì hanno manifestato dissenso anche per quanto riguarda il bilancio previsionale.
Alla fine Raggi si trova in bilico, costretta a presiedere tutti i Consigli se vuole tentare di avere la maggioranza. Tutti segnali di insofferenza da parte della prima cittadina che ieri è venuta allo scoperto: "Auspico che si voti il prima possibile".
Cioé a giugno, scadenza naturale del suo mandato e non a settembre o anche oltre. Due i vantaggi evidenti per lei: da una parte, non usurarsi in una campagna elettorale iniziata ad agosto; dall'altra, bruciare il terreno a eventuali candidati del centrosinistra e centrodestra, ancora alla ricerca delle figure giuste.
Una maledetta fretta tradita dalle ultime azioni. Proviamo a leggerle. La più recente, l'annuncio di voler comprare l'ex cinema Palazzo, un modo per strizzare l'occhio al mondo della sinistra (caro a Bergamo); l'assunzizone della nostra giornalista Federica Angeli per rafforzarsi sul fronte della lotta alla criminalità; la dichiarazione trionfale di aver risanato l'Atac, che invece rischia di veder saltare anche il concordato. Insomma, tutto ci parla di elezioni. Mentre la città continua lungo un piano inclinato, sull'orlo dell'abisso.
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