Giallo di Ponza, troppe versioni contrastanti: riaprono le indagini sulla morte di Gianmarco Pozzi

Sulla morte di Gianmarco Pozzi il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo ha disposto nuove indagini. Il 28enne romano, trovato il 9 agosto scorso privo di vita in via Staglio, a Ponza, ai piedi di una balaustra, in base agli accertamenti sinora compiuti dai consulenti medico-legali della Procura di Cassino e dai carabinieri sarebbe precipitato da un'altezza di circa tre metri dopo una folle corsa tra i campi, in preda a un delirio dovuto all'assunzione massiccia di cocaina.

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Per i familiari della vittima, invece, Gimmy, un ex campione italiano di kickboxing che sull'isola lavorava come addetto alla sicurezza nel gettonatissimo locale Blue Moon e al Frontone, sarebbe stato aggredito da ignoti, spinto contro un muro e ucciso.

Per il consulente della Procura, il medico legale Daniela Lucidi, sarebbe inciampato al muretto e precipitato, mentre per il consulente dei Pozzi, il prof. Vittorio Fineschi, sarebbe stato ucciso e non ci sarebbe stato alcun delirio da cocaina. Un incidente secondo gli inquirenti e un omicidio secondo i familiari della vittima.

Senza contare che, pur mancando ancora l'esame del cellulare dell'ex campione, i carabinieri non avrebbero trovato nessun elemento sospetto neppure in quelli degli amici del 28enne e l'avvocato Fabrizio Gallo batte invece su una serie di incongruenze nelle testimonianze sinora raccolte, partendo dall'orario in cui realmente, la notte prima della tragedia, Gianmarco Pozzi tornò nell'abitazione che aveva preso in affitto con il suo datore di lavoro e un collega a Santa Maria. Un giallo?

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Il sostituto procuratore Siravo, che proprio per compiere tutti gli accertamenti ha aperto un'inchiesta per omicidio contro ignoti e inviato sull'isola anche i Ris, intende eliminare qualsiasi dubbio sull'accaduto e ha così disposto un'integrazione della consulenza medico-legale, chiedendo alla dottoressa Lucidi delle precisazioni.

Un dramma su cui incombe lo spettro della droga per la movida. La testimonianza di un barista di Formia, che ha spostato l'orario relativo al ritorno a casa di Gimmy, è relativa proprio all'acquisto di cocaina e in tasca al 28enne è stato trovato uno scontrino per l'acquisto di mannite.

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