Jacob Chansley, noto come Jake Angeli, lo "sciamano" di QAnon, diventato il simbolo dell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, sarebbe pronto a testimoniare contro Donald Trump nel processo d'impeachment che prenderà il via l'8 febbraio al Senato. Lo ha detto il suo avvocato, Albert Watkins. Il legale ha spiegato che il suo cliente è rimasto colpito dall'ex presidente, ma che ora si sente deluso dopo il rifiuto del tycoon di concedere la grazia a lui e ad altri che hanno partecipato all'insurrezione. "Si sente come se fosse stato tradito dal presidente", ha detto Watkins che ha voluto sottolineare che le parole di Trump sono state interpretate dal suo assistito come "un invito ad andare al Congresso e combattere".
Il comizio di Trump e i messaggi sui social: così è partito l’assalto al Campidoglio di Washington
di
Massimo Basile
Due membri della milizia di estrema destra Proud Boys sono stati incriminati dai procuratori federali per aver partecipato ad un complotto teso ad organizzare l'assalto al Congresso. Si tratta di Dominic Pezzola e William Pepe, dello Stato di New York. I due sono i primi membri dell'organizzazione suprematista e razzista a venire accusati di aver pianificato l'azione. Nei giorni scorsi incriminazioni simili erano state mosse contro i membri di un'altra milizia, gli Oath Keepers. I due vengono accusati di aver rimosso le barricate erette dalla polizia nel tentativo di controllare la folla ed aver rubato oggetti di proprietà della polizia. Inoltre quando l'Fbi ha perquisito l'abitazione di Pezzola ha trovato pubblicistica su come costruire ordigni rudimentali.
Donald strizza l'occhio ai complottisti di QAnon
di ALBERTO FLORES D'ARCAIS
Gruppo razzista e di destra, i Proud Boys sono diventati famosi in tutti gli Usa negli scontri di strada con i militanti dell'Antifa e nelle manifestazioni organizzate contro Black Lives Matter. Prima delle elezioni ricevettero una sorta di riconoscimento da parte di Trump, quando pronunciò la frase diventata famosa: "stand back and stand by", arretrate e siate pronti ad agire.
Complottista e di estrema destra, la neodeputata repubblicana della Georgia, Marjorie Taylor Greene, seguace di QAnon, ha costretto invece la collega democratica Cori Bush, vicina di stanza d'ufficio, a chiedere uno spostamento. Bush ha denunciato che Green è un pericolo per la sua sicurezza, anche perché non indossa la mascherina: "Green e il suo staff mi hanno aggredito verbalmente nel corridoio e mi prendono di mira sui social media. Trasferisco il mio ufficio lontano da lei per la mia sicurezza", ha scritto Bush su Twitter, raccontando la reazione della repubblicana alla sua richiesta di indossare la mascherina. Per tutta risposta Greene, famosa per le sue dichiarazioni razziste ed antisemite, ha detto che Bush è una bugiarda che guida "una folla di terroristi" perché sostiene Black Lives Matter.
L’astronauta, la trans e i complottisti: i volti nuovi al Congresso
di
Raffaella Menichini
Uno scambio di accuse che arriva mentre aumentano le richieste di censura, fino all'espulsione, nei confronti di Green per aver invocato la violenza verso membri del Congresso. "La notizia che la deputata abbia sostenuto pubblicamente l'esecuzione di pubblici ufficiali e aggredito verbalmente un adolescente sopravvissuto ad una strage scolastica, disturba profondamente" ha dichiarato il presidente della Human Rights Campaign chiedendo che la repubblicana venga rimossa dalle commissioni in cui siede, tra le quali quella per la Scuola.
Alcuni deputati democratici hanno chiesto di votare per l'espulsione di Green, che ha più volte definito le stragi nelle scuole un falso. Ieri erano stati i genitori delle vittime delle stragi nelle scuole a chiedere provvedimenti nei suoi confronti. È in programma per mercoledì un incontro tra lei e il leader dei repubblicani Kevin McCarthy, anche se i repubblicani la voce contro di lei non l'hanno mai alzata.
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