Si è discusso molto, tra lettere e proteste, dopo il ricorso al Tar che ha portato alla riapertura in presenza al 50% delle scuole superiori. Ma cosa è successo nel frattempo nelle scuole, dalle materne alla medie, che in questi mesi sono rimaste aperte? Su questi ordini di scuola era calato il silenzio, ma come sta andando rispetto alla diffusione del contagi?. Ad oggi le quarantene sono soprattutto ai nidi e alla materne, dove non c'è distanziamento e obbligo di mascherine perché i bambini sono troppo piccoli.
I dati forniti dall'Ausl analizzano un periodo considerato di massima incidenza del virus, la settimana dal 9 al 16 novembre e poi guardano a gennaio: la settimana della riapertura dopo le vacanze e quella successiva. Dati che fanno dire a Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica di Bologna: "La parte della scuola rimasta sempre aperta è bene mantenerla aperta, alla fine i focolai sembrano tanti ma i casi sono pochi: c'è una maggiore attenzione da parte dei genitori e c'è capacità di controllo e di restringimento del fenomeno quasi naturale in una espidemia così. Per me le scuole dei bambini, soprattutto alle elementari, devono rimanere aperte. È un costo che accetti perché il beneficio educativo è più alto".
Vediamo i dati, considerano che a Bologna e provincia sono 2.800 i bambini iscritti nei nidi comunali (con 427 educatrici e 263 "dade"), mentre nella scuola dell'infanzia sono 17.085 (11.805 bambini iscritti alle statali, in 536 sezioni, e 5.280 alla materna comunale per 200 sezioni); alla primaria le classi sono 1.925 con 39.996 alunni e alle medie sono 1.125 le classi con 25.503 alunni.
I casi di tamponi positivi rilevati nella settimana tra il 9 e il 16 novembre (periodo storico a massima incidenza) tra gli studenti sono stati 47, mentre quelli tra gli insegnanti sono stati 26; nella stessa settimana gli studenti in quarantena sono stati 484 e nessun insegnante. I focolai tra novembre e gennaio sono cresciuti complessivamente in questo modo: nella fascia di età 0-3 anni da 13 a 24 (significa 9 in più distribuiti nel periodo); nell'infanzia da 22 a 39 (+17), alla primaria da 16 a 56 (+40) e alle medie da 22 a 41 (+19). Il focolaio viene definito da almeno due casi nella stessa sezione o classe. "E' prevedibile che sia così, spesso e volentieri sono focolai da due persone. In particolare nella primaria abbiamo un andamento di crescita dei focolai rilevati di settimana in settimana lenta e regolare" precisa Pandolfi.
Il rilevamento ha poi preso in esame la settimana dall'11 al 18 gennaio, quando le superiori erano ancora in didattica a distanza al 100% e quella successiva, dal 18 al 25 gennaio, quando c'è stato il rientro a metà che presumibilmente continuerà anche in zona “gialla”, senza ulteriori aumenti (il Dpcm prevede la presenza almeno al 50% e sino al 75%). I presidi credono che l'assestamento con metà studenti nelle classi a giorni o a settimane alterne stia funzionando e sono propensi a mantenerlo anche allo scadere della nota dell'ufficio scolastico regionale che vale sino al 6 febbraio.
Ai nidi, materne, primarie e medie, dunque, cosa è successo a gennaio? I dati non sono disaggregati per ordine di scuole, nell'ultima settimana presa in esame sono comprese le superiori. Tra gli studenti sono stati rilevati 28 casi (tamponi positivi) dall'11 al 18 gennaio contro i 47 di novembre. Una diminuzione che si può spiegare con la pausa delle vacanze di Natale. I casi salgono di nuovo a 47 nell'ultima settimana osservata a gennaio (18-25). Tra gli insegnanti viene segnalato un tampone positivo dall'11 al 18 gennaio e 25 tamponi positivi in quella successiva.
Vediamo le quarantene: hanno coinvolto 266 studenti e 65 insegnanti nella settimana 11-18 gennaio. Dati che salgono a 496 studenti – in linea con novembre – e 200 insegnanti nella settimana successiva, un dato che colpisce rispetto allo “zero” di novembre. Come si spiega? "A novembre avevamo anche 600 casi ogni giorno – spiega Pandolfi – non riuscivamo a fare un lavoro veloce sul tracciamento. Abbiamo sempre dato priorità alle scuole, ma in quel momento eravamo in difficoltà e alcuni contatti stretti ci sono sfuggiti. A dicembre la capacità di fare inchiesta è stata riequibilirata e a gennaio siamo riusciti a gestire bene la situazione: da tanti casi di novembre poche quarantene, mentre aumentano a gennaio. Significa che abbiamo una capacità più forte nel tracciamento: prima partivamo dall'approfondimento e non ce l'abbiamo fatta, ora abbiamo fatto l ascleta di inchieste veloci sui contatti sretti che ci danno subito il quadro, che poi approfondiamo. Ma intanto siamo intervenuti".
I dati aggregati ci dicono che a novembre avevamo 73 casi positivi (tra insegnanti e studenti) a fronte di 484 persone in quarantena; dall'11 al 18 gennaio i casi positivi sono stati 29 con 331 persone in quarantena e dal 18 al 25 gennaio i casi positivi sono 72 a fronte di 696 persone in quarantena.
Sulle scuole l'Ausl lavora con tamponi rapidi. "Cosa significa essere in quarantena? Che la persona ha avuto un contatto stretto con un positivo e dunque sta isolato a casa per 10-14 giorni". I casi positivi sono gravi? "Il 99% è senza sintomi o con sintomi quasi nulli". I contagi sono avvenuti nelle scuole? "Oltre il 90% sono casi che nascono a casa, dalla famiglia dove il contagio è arrivato da altre il comunità. Poi è verpo che l'ingresso a scuola, in una comunità, si possono amplificare – spiega Paolo Pandolfi – ma dire che la scuola sia una fonte di contagio importante è un errore, lo è di più quello che sta fuori. Vale soprattutto per i grandi, perchè fanno i capannelli all'uscita o la partitella al pomeriggio. E infatti il vero nodo sarà la porssima settimana: lì si vedrà l'effetto dell'apertura delle superiori".
La quarantene oggi nelle scuole
Attualmente sono attive 39 quarantene per “contatto scolastico”, nessuna alle superiori. Sono 12 sezioni di nidi d'infanzia (10 a Bologna, 1 Castenaso, 1 Castel Maggiore), 22 sezioni di scuole d'infanzia, il 2,9% (12 Bologna, 2 Alto Reno, 1 Molinella, 1 Anzola, 1 Monzuno, 1 Sala Bolognese, 2 Monte S. Pietro, 1 Valsamoggia, 1 Ozzano dell'Emilia). Infine, due classi di primaria, lo 0,1% (1 Sala Bolognese, 1 Pianoro) e tre alle medie, lo 0,17% (2 San Lazzaro, 1 Bologna).
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