Sarà una Marcialonga "a porte chiuse", e in versione "ridotta", la 48esima edizione che si svolgerà domenica 31 gennaio. Gli atleti partiranno domenica mattina alle 8, in una cornice invernale che non si vedeva da tempo grazie alle nevicate delle settimane scorse. Nevicate che hanno spinto gli animali dei boschi a scendere a valle: l'altra notte a Molina, Guido Pomella alla guida del "gatto" battipista, si è trovato di fronte un lupo.
La pandemia non ha impedito lo svolgimento della gran fondo delle valli di Fiemme e Fassa – 70 chilometri in tecnica classica – ma le eccezionali misure anti coronavirus ne hanno fatto una gara sui generis. Per molti aspetti una contraddizione in termini di quello che è stato per questi cinquant'anni (nel 1971 la prima edizione) lo spirito marcialonghista.
Eccezionali le misure di sicurezza anti covid
Sarà una edizione in forma "ridotta" a causa delle eccezionali misure di sicurezza anti covid. Gli atleti iscritti sono circa duemila, un sesto in meno rispetto alle precedenti edizioni. Le migliaia di persone che affollavano il bordo pista lungo i 70 chilometri dell'anello (partenza Moena, arrivo Cavalese), con campanacci e tifo da stadio, non ci saranno, a causa del divieto degli assembramenti. Ai ristori non saranno permessi i contatti e dunque non ci saranno i rifornimenti volanti dei volontari che inseguivano con vassoi di bevande e cibo i fondisti in corsa. Non ci sarà il tradizionale attraversamento dei centri storici dei quindici paesi delle due valli, fatto questo che rendeva la Marcialonga unica nel panorama internazionale delle gran fondo. Non ci sarà la imponente presenza di atleti scandinavi. Non ci sarà, insomma, quell'atmosfera di festa e di solidarietà tra pubblico e bisonti che era la caratteristica della Marcialonga.
"Ma per noi era assolutamente importante farla comunque – spiega il direttore di gara Davide Stoffie – per fare vedere al mondo intero che, rispettando le regole, e con una buona organizzazione, le manifestazioni sportive in mezzo alla natura si possono fare".
Non sono mancate, nelle valli, le polemiche, sollevate da chi sosteneva che non fosse opportuno organizzare una manifestazione con così tanti partecipanti in tempo di coronavirus. "Fare la gara è un messaggio forte di speranza che viene dal mondo dei fondisti", replica Franco Nones, 80 anni lunedì prossimo, "padrino" storico della competizione con il suo primo titolo olimpico italiano della storia dello sci di fondo conquistato a Grenoble nel 1968.
La macchina organizzativa è stata messa in moto dal comitato organizzatore (presidente Angelo Corradini), quattro mesi fa, quando, spiega Stoffie, "è stato presentato alle autorità politiche della Provincia autonoma di Trento, agli enti sanitari, alle forze dell'ordine il nostro piano per garantire la sicurezza degli atleti e degli oltre mille volontari".
Al via atleti di 24 nazioni
Prenderanno il via alla gara atleti provenienti da 24 nazioni differenti: oltre all’Italia con 1467 atleti iscritti, i paesi più rappresentati saranno Repubblica Ceca (161), Norvegia (120) e Svezia (116). Presenti anche nazioni che saranno presenti con solo un atleta "portabandiera": Giappone, Cipro, Regno Unito, Romania, Belgio, Canada e Bielorussia. A rappresentare il Brasile, una fondista brasiliana che lavora e vive in Val di Fiemme da anni.
Per i primi posti favoriti norvegesi e svedesi
Da tenere particolarmente d’occhio saranno i norvegesi Petter Eliassen, vincitore nel 2019, e Morten Eide Pedersen, oltre al solito e inossidabile Tord Asle Gjerdalen detentore di ben tre successi consecutivi alla Marcialonga dal 2015 al 2017. Non andranno sottovalutati nemmeno gli svedesi Oskar Kardin ed Emil Persson, sul podio alla Dobbiaco-Cortina dello scorso week end. Non è ancora iscritto, ma atteso, il russo Ermil Vokuev, dominatore della tappa precedente di Ski Classics, così come il connazionale Ilya Chernousov, primo sul traguardo di Cavalese nel 2018.
Guardando in casa Italia, gli uomini di punta saranno Mauro Brigadoi e Francesco Ferrari, ma sono attesi anche Gilberto Panisi e Lorenzo Busin che punteranno a conquistare dei buoni piazzamenti continuando l’ottima, seppur difficile, rincorsa ai più titolati fondisti nordici.
La gara che al femminile vedrebbe per favorita la svedese Britta Johansson Norgren, vincitrice più volte su queste nevi, vittima di un congelamento alle dita dei piedi in Svizzera 10 giorni fa. È iscritta ma non è certa la sua presenza, e comunque il gruppo delle pretendenti al successo è folto e comprende anche la norvegese Astrid Oyre Slind, la boema Katerina Smutna e la recente vincitrice della Dobbiaco-Cortina, la svedese Lina Korsgren. Occhi puntati anche sulle atlete italiane con Chiara Caminada e Sara Pellegrini (FFOO) del Team Robinson Trentino che proveranno a concludere in buona posizione per tenere alto il tricolore, così come in casa la figlia d’arte Stefania Corradini (Sottozero).
La diretta tv su Sky Sport1
La diretta tv sarà trasmessa su Sky Sport1 e Sky Sport Arena con il commento di Francesco Pierantozzi, Pietro Nicolodi ed Elisa Calcamuggi e con le “spalle” tecniche Gabriella Paruzzi e Marco Albarello, mentre in Trentino sarà visibile su Rttr con il commento di Marco Selle e Michele Pasqualotto a partire dalle 7.45 fino alle 11.45. Chi invece volesse seguire Marcialonga in streaming, lo potrà fare sulle piattaforme Sky Go e Now Tv. Anche Radio Fiemme, da 50 anni partner collaudato di Marcialonga, sarà in diretta al seguito della gara con due auto e postazione all’arrivo per le interviste di rito.
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