BRUXELLES – È il giorno della verità: su pressione della Commissione europea oggi sarà finalmente pubblicato il contratto per la fornitura dei vaccini tra l’Unione e AstraZeneca. È la stessa presidente dell’Eurogoverno, Ursula von der Leyen, ad annunciarlo dopo che il documento segreto è stato al centro del violento scontro tra Bruxelles e l’azienda ango-svedese per la quale l’accordo non prevedeva consegne vincolanti delle fiale. Una tesi – a sostegno della decisione del produttore di tagliare due terzi delle dosi promesse all’Unione che sta mettendo in crisi la campagna di immunizzazione del continente – smentita dalla Ue, come ha ribadito in mattinata la stessa von der Leyen: il testo “è chiarissimo, contiene ordini vincolanti con quantità da consegnare a dicembre e nei primi tre trimestri del 2021”. Altro oggetto dello scontro, la produzione delle dosi nel Regno Unito: secondo l’azienda sono riservate da Londra, per la Ue invece il contratto prevede che vengano usate anche per rispettare gli impegni con l’Europa.
Da vedere se la pubblicazione del documento finora secretato – chiesta dalla Commissione – sarà sufficiente a fugare i dubbi, o se le divergenze interpretative resteranno rendendo necessario l’intervento di un giudice per dipanare la matassa. Non a caso Bruxelles sta già preparando azioni legali per costringere AstraZeneca a consegnare le dosi previste. Intanto la Commissione lancia un meccanismo di controllo all’export per inchiodare i produttori, sospettati di vendere le fiale europee all’esterno, nel Regno Unito e negli Usa. E se Bruxelles e le capitali troveranno anomalie, potranno decretare un blocco all’export per mantenere le dosi nell’Unione.
Si spinge oltre il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che in una lettera ai leader propone di usare l’articolo 122 del Trattato che, a suo modo di vedere, permetterebbe di sequestrare alle aziende le fiale prodotte in Europa e usarle da noi. Sarebbe l’arma di fine mondo, problematica dal punto di vista politico e giuridico. Da vedere se l’idea resterà una minaccia per mettere pressione a Big Pharma o se prenderà davvero piede. L’Europa si prepara anche al peggio e nel caso non dovesse vincere la battaglia con l’azienda per coprire il buco di AstraZeneca, che dovrebbe fornire 400 milioni di vaccini, dietro le quinte sta negoziando altre 300 milioni di immunizzanti con Pfizer, che nel frattempo ha risolto i problemi alla fabbrica belga di Puurs e ha ripreso le consegne regolarmente. Un ordine aggiuntivo potrebbe arrivare anche con Johnson and Johnson, il cui preparato dovrebbe essere approvato dall’Ema tra febbraio e marzo.
Oggi intanto proprio l’Ema darà il via libera alla commercializzazione di AstraZeneca in Europa. Il vaccino dovrebbe avere l’ok per tutte le fasce di età anche se, vista la scarsità dei dati sugli anziani, l’Agenzia Ue dovrebbe dire che i governi possono decidere di farlo solo agli under 65. La Germania lo ha già fatto e pressa perché l’Ema lo approvi solo al di sotto di questa soglia. La decisione arriverà nelle prossime ore. Se fosse sdoganato per tutti, come da attesa, l’Aifa dovrà decidere domani se bloccarlo o meno agli under 65 anche in Italia.
La copertura del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere intorno al 65% ma l’Ema dovrebbe affermare che chi si è ammalato nonostante il vaccino non ha sviluppato sintomi gravi e non ci sono stati decessi quindi la copertura dal punto di vista della salute pubblica è efficace. Intanto il primo rapporto Ema su Pfizer conferma efficacia al 95% e fuga i dubbi sulle morte di alcuni anziani dopo l’inoculazione registrata in alcuni Paesi: non è collegata al vaccino.Original Article
Commenti recenti