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Usciti i dati di Johnson&Johnson: il vaccino efficace al 66%

Johnson&Johnson, da cui l'Unione Europea ha acquistato 400 milioni di dosi di vaccino, ha pubblicato i risultati delle sue sperimentazioni. L'efficacia complessiva è del 66% (Moderna e Pfizer arrivano al 95%). Ma i dati variano molto a seconda dei vari paesi in cui i test sono stati condotti. E delle varianti che vi circolano. Se negli Stati Uniti, dove i ceppi sudafricano e brasiliano non sono ancora prevalenti, il vaccino proteggerebbe il 72% delle persone, la percentuale cala fra i volontari in America Latina (66%) e in Sudafrica (57%). Johnson&Johnson è uno dei vaccini più attesi nel mondo, perché non ha bisogno del richiamo e può essere conservato a temperatura di frigo (2-8 gradi). Negli Stati Uniti l'azienda chiederà l'autorizzazione al commercio già la prossima settimana.

Anche Novavax, poche ore fa, ha pubblicato dei dati molto discrepanti, con un'efficacia complessiva dell'89% che cala al 60% nel braccio di sperimentazione sudafricano. Il tema delle varianti che inficiano l'efficacia dei vaccini si sta confermando come uno dei più preoccupanti in questo momento. Se prendiamo in considerazione l'obiettivo dell'immunità di gregge, un calo di efficacia del 30% da parte di un vaccino non è poi così diverso dalla mancata consegna del 30% delle dosi da parte di una ditta.

Anche i dati molto alti di Moderna e Pfizer vanno rivisti sotto questa nuova luce: i loro test sono stati condotti principalmente negli Stati Uniti e prima della diffusione delle nuove varianti. Messo a confronto con il ceppo sudafricano, lo stesso vaccino di Pfizer e BioNTech aveva rivelato un calo di efficacia del 20%. Con questi nuovi dati, il traguardo dell'immunità del pianeta nei confronti del coronavirus dovrebbe essere spostato di molti mesi più in là.

Nonostante l'inquietudine per la variante brasiliana, i risultati di Johnson&Johnson sono positivi perché nei 44 mila volontari coinvolti hanno tagliato dell'85% i casi gravi di Covid, quelli che portano a ricovero o a morte. Questa percentuale resta costante in tutti i continenti in cui si sono svolti i test, e a prescindere dalle varianti. Anche se non spazzerà via il coronavirus dal mondo, anche questo vaccino potrebbe contribuire a rendere il Covid una malattia meno letale di quello che è oggi.

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