Una passione per la montagna, l'aria pulita, le arrampicate. E l'amore per la musica, la battaglia per non far sparire il mondo delle produzioni indie nell'indifferenza. Una forza della natura Claudia Acciarino, 36 anni romana, morta giovedì scorso cadendo in dirupo dopo essersi addentrata tra i sentieri del Monte Semprevisa, 1536 metri di altezza, il rilievo più alto della catena dei Monti Lepini.
Un dramma nel Comune di Carpineto Romano su cui hanno influito una serie di circostanze sfortunate, partendo dalle condizioni meteo avverse, che hanno reso difficili i soccorsi. Acciarino aveva raggiunto Pian della Faggeta, aveva lasciato l'auto, voleva effettuare un'escursione in solitaria e non aveva calcolato i rischio. Gli investigatori hanno poi appurato che il suo abbigliamento era inadeguato per una zona coperta di neve e ghiaccio. Ma lei amava la montagna, era pratica e si è incamminata lungo un sentiero.
Sul monte la segnaletica del 'Cai' è presente nella sola indicazione dei sentieri, senza ulteriori informazioni in merito alle tappe degli itinerari o ai tempi di percorrenza. C'era neve, vento, freddo, è caduta in un dirupo ripidissimo, a 1240 metri nella zona dell'Acqua di Mezzavalle, scivolata per circa duecento metri tra le rocce, le radici, i rami.
Sotto shock e bloccata, verso le 16,30 è comunque riuscita a prendere il telefono e a chiamare il 112.
I vigili l'hanno individuata grazie ai dati del gps sul suo cellulare, sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Carpineto. Era già buio, sulle auto avevano montato le catene, hanno proseguito a piedi cercando una strada alternativa, ma invano. Quindi sono state allertate le squadre specializzate e il soccorso alpino ma la nebbia e le raffiche di vento hanno complicato le operazioni. Anche l'elicottero dei vigili è dovuto rientrare.
A Carpineto è stato così inviato un elicottero dell'Aeronautica ma non è riuscito a fermarsi in verticale e finito il carburante è dovuto rientrare alla base per poi fare nuovamente rotta verso i Lepini. Troppo tempo. Claudia aveva addosso solo con una felpa, è andata presto in ipotermia.
Per cercare di aiutarla è precipitato per cento metri anche un vigile del fuoco che seppure bloccato, è rimasto cosciente. Alla fine l'elicottero dell'Arma Azzurra è riuscito a recuperarli entrambi. Erano ormai quasi le 2 e mezza del mattino. Quasi 10 ore dopo il primo allarme.
Musicista e già socia di uno dei locali più innovativi di Roma, il Dal Verme, ora chiuso, lavorava all'Inferno Store, un negozio di dischi, libri, fumetti, stampe, cinema, abbigliamento e accessori che si trova a via Nomentana vicino Porta Pia. Un posto speciale, nato tra le mura dello storico Hellnation di Roberto Gagliardi, dove insieme a una sua amica cantante punk e storica dell'arte, Martina, portava avanti la sua battaglia per le produzioni indipendenti e artigianali, per l'underground romano, per gli appassionati di musica.
"Inferno non deve solo sopravvivere, ma vivere! Uno spazio per tutti nella città di Roma, la Roma che ci piace e che non molla mai!", scriveva poco prima di Natale. Voleva farne un polo culturale e sociale.
Sul suo profilo Facebook e su Instagram restano i progetti interrotti. Come la raccolta fondi per sostenere l'apertura dello spazio sociale WOOdoo, che aveva già accumulato quasi tremila euro.
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Pubblicato da Claudia Rae Acciarino su Martedì 15 dicembre 2020
Nonostante i soccorritori abbiano cercato di tenerla in vita rianimandola più volte, le sue condizioni erano disperate e il volo verso il policlinico Gemelli di Roma è stato inutile. Il suo corpo ora è a disposizione dell'autorità giudiziaria. I carabinieri, che hanno anche sequestrato la sua auto, hanno già consegnato una relazione al sostituto procuratore della Repubblica di Velletri, Francesca Fraddosio, che disporrà accertamenti medico-legali e dovrà poi appurare eventuali responsabilità.
Molti i controlli che gli stessi carabinieri della compagnia di Colleferro stanno svolgendo nella zona, dove gli incidenti e gli escursionisti che si perdono tra i boschi sono sempre più frequenti. Imprudenza principalmente ma negli ultimi giorni, tra neve e ghiaccio, la situazione è diventata ancora più rischiosa.
"Le attività di recupero da parte dei soccorsi sono terminate questa notte: Claudia purtroppo non ce l'ha fatta", ha detto il sindaco di Carpineto Romano Stefano Cacciotti che potrebbe proclamare il lutto cittadino nel giorno del funerale della giovane donna. "Fatali le sono stati il gelo, la foschia e il buio. Sono addolorato da questa giovane morte: è stata una notte molto lunga e questo è senza dubbio uno dei giorni più difficili da quando sono stato eletto sindaco. Mai avrei pensato che qualcuno potesse perdere la vita sulle nostre montagne".
Ora l'accesso alla montagna (direzione Anello di Pian della Faggeta) è chiuso. Il numero del negozio dove lavorava squilla a vuoto, sui social resta un silenzio attonito, come tra i boschi.
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