BERLINO – “I dati non bastano. Non ci aspettiamo un via libera senza limiti”. Il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, lascia intendere che l’Ema potrebbe approvare oggi il vaccino AstraZeneca solo sotto i 65 anni. E ha aggiunto che la Germania aspetterà comunque la decisione dell’Agenzia europea del farmaco per adeguarsi.
Ieri l’Istituto Koch aveva consigliato intanto al governo di non somministrare il vaccino britannico-svedese agli over 65, visto che è stato testato su troppe poche persone (l’8%). Intanto il direttore dell'Aifa tedesco, Paul Cichucek, numero uno del Paul-Ehrlich-Institut, ha detto di aspettarsi "molto velocemente" un adeguamento da parte di AstraZeneca per estendere il vaccino alle fasce di età più anziane.
dal nostro corrispondente
Alberto d'Argenio
Il ministro, dopo i segnali di distensione nel conflitto tra Commissione Ue ed AstraZeneca – un avvicinamento che “crea fiducia”, ha commentato – conta sul fatto che gli attuali buchi nelle forniture verranno chiusi nelle prossime settimane. Il politico Cdu ha ribadito che “abbiamo investito nel vaccino AstraZeneca: abbiamo il diritto di beneficiarne”. Intanto il ministro ha annunciato che il sito di Marburgo “ha avuto il via libera per produrre” il vaccino Pfizer-BioNtech. “Anche Sanofi ha fatto un accordo con BioNtech per produrlo a Francoforte”. Il politico cristianodemocratico ha anche annunciato che "ordineremo dosi aggiuntive di Moderna".
Klaus Cichucek, il direttore del Paul-Ehrlich-Institut, ha inoltre confermato che “ci sono contatti in corso” con la Russia per favorire l’arrivo del vaccino Sputnik in Europa. “Abbiamo consigliato i colleghi russi sugli aspetti delle autorizzazioni europee e per spianare la strada con l’Ema”. Cichucek ha puntualizzato che la discussione con i russi verte intorno “ad eventuali siti di produzione in Europa” e che l’obiettivo è “che il vaccino corrisponda ai nostri standard e alle nostre aspettative”.
Durante una conferenza stampa congiunta, Spahn ha anche detto che in Germania il numero dei contagi “sta calando e l’incidenza è scesa sotto quota 100 ogni 100mila abitanti. In molte aree i dati somigliano a quelli di ottobre. Sono dati incoraggianti, perché dimostrano che le restrizioni, molto dure per alcuni, funzionano”.
Ma alla conferenza stampa era presente anche il direttore dell’Istituto Koch (Rki) Lothar Wieler, che ha messo in guardia dalle mutazioni del virus: “ci preoccupano perché sono più contagiose. Se si diffondono, il rischio è che i casi ricomincino ad aumentare”. Wieler ha anche rivelato che la Germania intende sequenziare “il 5% dei tamponi positivi” per scoprire eventuali altre mutazioni del Covid.
Spahn ha persino avanzato il dubbio “che dobbiamo rivaccinare a causa delle varianti. E forse dobbiamo anche rivaccinare periodicamente” perché i vaccini potrebbero immunizzare solo a tempo, come quelli per l’influenza.
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