Ultimo giorno di consultazioni al Quirinale, ma una soluzione a breve della crisi di governo resta lontana. Nel pomeriggio le delegazioni del centrodestra prima e del Movimento Cinque Stelle subito dopo, chiuderanno il giro di incontri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che avrà il compito di cercare una sintesi e di tracciare il percorso. Ma la via d'uscita non sembra dietro l'angolo. Matteo Renzi ieri ha stoppato, almeno per il momento, le aspirazioni del presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte a restare a palazzo Chigi e ha chiesto agli ex alleati di Pd e M5S un chiarimento politico, attraverso un incarico esplorativo, per verificare se c'è ancora una maggioranza. Dem e pentastellati, sostiene l'ex premier, devono prima chiedere l'impegno di Italia viva e solo allora si potrà discutere di contenuti e di nomi.
CONSULTAZIONI, LA GIORNATA DI IERI
I Democratici restano sulla linea del Conte ter. E anche dai cinquestelle, che saliranno oggi al Colle per ultimi, si conferma l'appoggio a Conte.Tuttavia emergono divisioni all'interno del Movimento con una fronda di 40 parlamentari che chiudono al ritorno di Renzi, minacciando una scissione. Anche nel centrodestra le posizioni non sono univoche: la coalizione andrà da Mattarella in delegazione unitaria, allargata anche ai centristi, ma le distanze sull'esito della crisi restano dal momento che Sia Berlusconi che Salvini hanno aperto alle larghe intese, mentre per Meloni l'unico sbocco sono le elezioni.
IL CALENDARIO
LA CRISI IN DIRETTA
"Al capo dello Stato abbiamo detto che vogliamo fare prestissimo, ma con chi ci sta a fare un patto di legislatura" con priorità e temi precisi da affrontare. Così Ettore Rosato, presidente di italia viva, a Rainews24. "Per noi è essenziale sapere quale è il progetto sul Paese. Non abbiamo nessun veto né preclusione verso nessuno e nessuno significa che non lo abbiamo nemmeno su Conte. Non c'è stato, in questi mesi, mai un momento in cui abbiamo detto c'è un veto su Conte, anzi è stato lui che lo ha messo su di noi".
In conclusione, la costruzione del ter sarà durissima per Conte. Quasi impossibile se il premier non riequilibra in tempo, con i numeri del Senato, un rapporto di forza che adesso vede Renzi in vantaggio 15/fine
— Stefano Cappellini (@il_cappellini) January 28, 2021
"La posizione del Pd è chiara: siamo per un nuovo incarico a Conte, per ricomporre e confermare la maggioranza, l'unica esistente in Parlamento, allargata a quelle forze europeiste, popolari e liberali che pensano che sarebbe una follia in questo momento storico interrompere con una crisi l'azione del governo". Così Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd, questa mattina a Rainews.
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