Simona Pozzi è stata assolta "per non avere commesso il fatto" dall'accusa di avere ordinato l'omicidio del padre, lo storico commerciante di scarpe del quartiere Affori Maurizio Pozzi, ucciso nel suo appartamento milanese nel febbraio 2016. La 47enne è stata però condannata a 4 anni per lesioni dallo stesso giudice, che l'ha ritenuta la mandante di un pestaggio al genitore avvenuto tre anni a Piazzatorre, in provincia di Bergamo.
Commerciante ucciso in casa ad Affori: dopo due anni indagata la figlia
E' una sentenza a due facce quella decisa oggi dal gup milanese Alessandra Del Corvo. "Sono sollevata", sono state le prime parole della donna ai suoi difensori, gli avvocati Franco Silva e Filippo Carimati. La Procura di Milano, con il pm Antonia Pavan e il capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili, aveva proposto l'ergastolo.
Milano, commerciante ucciso, il Tribunale del Riesame: "La figlia vada in carcere"
"Una richiesta pesante da elaborare", hanno aggiunto i legali, che hanno sottolineato che ora la donna punta all'assoluzione piena anche dall'accusa di lesioni. Episodio per il quale è già stato condannato a 7 anni a Bergamo il pregiudicato Pasquale Tallarico, che aveva confessato di avere teso un agguato in valle al 69enne, indicando la figlia Simona come mandante.
Secondo gli inquirenti, il movente sarebbe da ricercare in alcuni dissidi di natura economica tra padre e figlia. Dall'indagine era emerso che Pozzi avrebbe "dilapidato" in pochi anni circa 800 mila euro del patrimonio familiare. "Simona Pozzi – è stata invece la tesi dei difensori della donna – non avrebbe ricavato alcun vantaggio economico dall'uccisione del padre. Peraltro tra i due c'era un rapporto di affetto, andavano a pranzo insieme tutti i giorni. Hanno avuto qualche litigio, ma come accade in tutte le famiglie". Nell'aprile del 2019, il Tribunale del Riesame di Milano aveva negato l'arresto della donna, chiesto dalla Procura, dopo che già prima un gip aveva negato la custodia in carcere per la donna e la Cassazione aveva annullato un altro provvedimento del Riesame che, invece, aveva detto sì all'arresto. "L'indagine è stata condotta a senso unico da parte della Procura di Milano che non ha ricercato piste alternative", dicono ancora gli avvocati.
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