Scrive un post contro gli ebrei in occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria. Poi dopo che anche il sindaco di Biella Claudio Corradino, leghista come lui, e il segretario locale del partito Michele Mosca, lo avevano invitato a lasciare si è dimesso. Protagonista un consigliere comunale della Lega di Salvini, a Biella, Franco Mino. Il consigliere di maggioranza a Palazzo Oropa ha scritto un testo, ieri, sulla sua pagina Facebook, dove dichiarava la propria mancanza di solidarietà per le milioni di vittime della Shoah, per presunte e non chiare responsabilità della comunità ebraica rispetto a vittime africane nel corso dei decenni passati. Un testo confuso e scritto in modo approssimativo, ma che sulla rete non è passato inosservato ed è stato fortemente criticato da altri utenti, compresi politici e sindacalisti della zona. Sul web è nato quindi l’inevitabile scontro, durante il quale il consigliere non ha mai ritratto quanto scritto provando pure a difenderlo con altre considerazioni dello stesso tenore offensivo.
Il sindaco leghista di Biella Claudio Corradino, in una nota stampa, aveva subito preso le distanze dalle farneticazioni di Mino e gli ha chiesto di dimettersi: "Nel ruolo che ricopro di primo cittadino e a nome di tutta l’Amministrazione comunale prendo le distanze e non condivido il pensiero che il consigliere comunale Franco Mino ha espresso attraverso i social network sul tema della Shoah e della Giornata della Memoria. Attendo che il consigliere presenti alla mia scrivania le sue dimissioni dalla carica che ricopre.
Il sottoscritto e la Città di Biella, che ho rappresentato il 27 gennaio nella celebrazione ufficiale insieme alla Prefettura, si riconoscono e celebrano il Giorno della Memoria, istituito con Legge 20 luglio 2000, n. 211 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Sono dispiaciuto per il consigliere Mino, credo nella sua buona fede e che si sia trattata solo di una ingenuità, ma sono costretto a prendere le distanze da quanto scritto".
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