Dovevano essere le “Olimpiadi a costo zero” quelle invernali del 2026 assegnate dal Cio all’Italia, con Milano e Cortina, nel giugno 2019 – ovvero nell’era più o meno sfarzosa della pre-pandemia. Dovevano anche essere i Giochi più ecologici di sempre e quelli che non avrebbero costruito inutili quanto costose cattedrali nel deserto. A fare i primi conti, e a guardare i progetti stilati ai piani più alti del “Dritto”, come i milanesi chiamano la Torre Allianz che ospita la Fondazione Milano-Cortina, pare che non sarà affatto così. Ed è lo stesso Comitato olimpico internazionale a pensarlo, come svela il servizio di copertina del Venerdì in edicola domani con una inchiesta firmata da Fabio Tonacci.
E sempre su questo numero un reportage da Stoccolma di Francesca Borri cerca di capire se alla fine gli svedesi hanno avuto ragione oppure no a non chiudersi in casa fin dal primo giorno per difendersi dal Covid. Maurizio Crosetti ha invece intervistato lo scrittore Giuseppe Culicchia che ha appena dato alle stampe un libro difficile e che farà discutere: parla di suo cugino Walter Alasia, il brigatista ucciso nel 1976 dopo aver colpito a morte due poliziotti. Da non perdere anche l’articolo di Marco Cicala sul giallo storico che circonda la morte di Émile Zola: e se fosse stato assassinato? E l’intervista che Brunella Giovara ha fatto a Renato Pozzetto: protagonista, per la prima volta drammatico, in Lei mi parla ancora diretto da Pupi Avati.
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