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Libri, il mercato cresce nell’anno della pandemia: più 2,4%

L’editoria reagisce, i dati del 2020 mostrano come i libri abbiano saputo reggere all’impatto del virus. Dopo l’urto del primo periodo, i dati del 2020 sono la dimostrazione che fare squadra paga. Librai, editori e bibliotecari stavolta hanno unito le forze e i risultati si vedono. L’editoria di varia (romanzi più saggistica) cresce nel 2020 del 2,4%, trainata naturalmente dal digitale, che è stato il grande volano anche nei mesi più duri di chiusura dei negozi, insieme ad iniziative meritorie come la consegna dei libri a domicilio.

Chiudere l’anno della pandemia con un + 2,4% non era scontato e ha raggiunto la cifra di 1,54 miliardi di euro a prezzo di copertina. Si tratta di una performance tra le migliori in Europa, resa possibile come spiega il presidente dell’Associazione italiana editori Ricardo Franco Levi “dall’impegno degli editori, che nei mesi più difficili hanno continuato ad investire, dei librai, del governo e del parlamento che hanno varato un vasto piano di aiuti e scelto di considerare per la prima volta il libro un ‘bene essenziale’, permettendo così di tenere aperte le librerie durante i lockdown”.

L’anno della pandemia ha il segno più

Ma andiamo per ordine e mostriamo i dati dell’analisi realizzata dall’Aie, in collaborazione con Nielsen, che domani 29 gennaio verrà illustrata nel corso del Seminario della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri. Guardiamo come prima cosa il fatturato. Nel 2020 le vendite di libri cartacei sono cresciute dello 0,3% a prezzo di copertina, toccando 1,43 miliardi. La crescita è ancora più marcata, pari al 2,4%, se si considerano e-book (cresciuti del 37%, a 97 milioni) e audiolibri (+94%, 17,5 milioni). Grazie a questi aumenti, la lettura e l’ascolto digitale valgono oggi il 7,4% delle vendite del comparto varia.

La grande corsa degli ebook

Se consideriamo il numero delle copie vendute, la prestazione addirittura migliora con un incremento del 2,9%, grazie all’effervescenza degli ebook che hanno registrato un +36,6%, compensando il leggero calo delle copie di libri (-0,8%). Nel complesso, gli italiani hanno acquistato 104,5 milioni di libri, al netto degli audiolibri per i quali non possiamo avere un valore “a copia” perché in prevalenza acquistati attraverso abbonamenti.

L’online: un mercato in espansione

Buoni i risultati dunque, viste le montagne russe che librai e editori hanno dovuto affrontare in questi mesi. I numeri indicano un riassetto del mercato editoriale che sta premiando le piattaforme online. Il fenomeno naturalmente risente del periodo, probabile che in futuro ci sarà un riassestamento e i canali fisici riacquisteranno spazio ma difficile che tornino ad essere protagonisti come nel pre-pandemia. Le librerie, e più in generale i canali fisici, cedono quote di mercato all’online che dal 27% del 2019 cresce fino al 43%, di fatto consegnando il mercato nelle mani di unico operatore, Amazon. I canali fisici vanno recuperando un po’ del terreno perduto nel corso dell’anno, passando dal 52% di aprile al 57% di fine dicembre ma nel complesso perdono centralità in Italia come nel resto dell'Europa. In questa fase soffrono di più le librerie di catena, quelle che si trovano nei centri turistici svuotati delle città d’arte o all’interno dei centri commerciali, nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti.

Il confronto con l’Europa

Il dato positivo italiano ( +0,3%), che riguarda solo la vendita dei libri cartacei escludendo e-book e audiolibri, è superiore a quello di Francia e Germania, che calano rispettivamente del -2% e del -2,3% e poco inferiore a quello spagnolo (+1%). Regno Unito (+5,5%), Olanda (+7%) e Finlandia (+2%), vanno però significativamente meglio dell’Italia, aiutati dalle ottime prestazioni dell'e-commerce. “I nostri dati erano in linea con Francia e Germania fino ad ottobre – fa notare Levi, che è anche vice presidente della Federazione degli editori europei – è stata l’apertura delle librerie durante l’ultimo lockdown a fare la differenza. Il nostro Paese si è distinto per il vasto piano di sostegno pubblico che è stato ottenuto anche grazie a una stretta collaborazione tra l’associazione degli editori, quella dei librai e quella dei bibliotecari. Una collaborazione che ha portato a misure, prese a modello in Europa, che hanno al centro lo stimolo alla domanda, pubblica e privata”.

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