È di 220 feriti, tra cui una trentina di militari e agenti di polizia, il bilancio degli scontri nella notte in Libano tra le forze dell'ordine e i manifestanti contro il governo nella città di Tripoli, a nord di Beirut. Lo riferiscono la Croce Rossa libanese e le autorità sanitarie di Tripoli, tornata al centro da giorni di intense agitazioni popolari provocate dalla profonda crisi economica, aggravata dalle misure anti-Covid.
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In centinaia sono scesi in piazza nel pomeriggio di mercoledì per denunciare l'assenza di qualsiasi aiuto economico nonostante un blocco nazionale per contrastare il coronavirus, che costringe quasi tutte le attività a chiudere e a rimanere in casa. E per chiedere il rilascio dei fermati nei giorni scorsi.
Hundreds of protesters ran street battles with soldiers in tanks in the city of Tripoli where people have been ordered to stay indoors amid the strictest lockdown since the COVID-19 pandemic began pic.twitter.com/XC4HGSbSvf
— Reuters (@Reuters) January 27, 2021
Nelle ultime 72 ore si sono registrati circa 300 feriti nelle ripetute proteste di Tripoli che è scesa in piazza per il terzo giorno consecutivo. La polizia ha fatto sapere che alcuni agenti sono stati raggiunti da alcune vecchie bombe a mano di fabbricazione russa, due delle quali esplose e una terza rimasta inesplosa.
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Gabriella Colarusso
Dopo una serie di cortei e sit-in svoltisi per tutta la giornata di fronte a un palazzo governativo a Tripoli, in tarda serata sono scoppiati gli scontri tra decine di manifestanti e militari dell'esercito, con lancio di bottiglie incendiarie e pietre da parte dei dimostranti. I militari hanno risposto con cannoni d'acqua, fumogeni e pallottole vere, secondo Al Jazeera.
Le immagini in diretta trasmesse in televisione hanno mostrato agenti armati che sparavano contro un folto gruppo di rivoltosi che si sono avvicinati a loro lanciando sassi nel centro di Tripoli.
Il Libano ha esteso il lockdown fino all'8 febbraio mentre le morti di Covid continuano ad aumentare. I medici libanesi in terapia intensiva temono una nuova forte ondata di contagi.
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