LONDRA. Il mondo ha perso tempo prezioso nella lotta al cambiamento climatico durante la presidenza di Donald Trump e ora deve accelerare se vuole evitare un irreparabile disastro ambientale. È l’allarme lanciato da John Kerry, lo “zar verde” di Joe Biden, in una intervista alla Bbc. Il summit internazionale sul clima in programma a novembre nel Regno Unito, dice l’ex-segretario di Stato americano, rappresenta “l’ultima migliore chance” di evitare le peggiori conseguenze ambientali per il pianeta. Sulla questione del clima sono stati sprecati anni, aggiunge Kerry, perché Trump “non credeva per niente” all’effetto serra.
Gli ordini esecutivi
L’inviato speciale di Biden per il clima, un incarico creato apposta per lui, è intervenuto mentre il nuovo presidente americano ha firmato una serie di ordini esecutivi per affrontare la crisi climatica, bloccando trivellazioni di petrolio e gas su terreni pubblici, raddoppiando la produzione di energia eolica entro il 2030 e trasformando l’intera flotta di auto governative in veicoli a motore elettrico. In uno dei suoi primi atti appena entrato alla Casa Bianca, il leader democratico ha riportato gli Stati Uniti negli accordi sul clima di Parigi, l’impegno globale a tenere l’aumento della temperatura al di sotto di 2 gradi centigradi da qui al 2100, che il suo predecessore aveva abbandonato.
Il summit di Glasgow
Il summit dell’Onu a Glasgow dell’autunno prossimo, la 26esima Conferenza delle Parti o Cop26 come viene comunemente chiamata, “sarà estremamente importante”, ha detto ieri Kerry. “In effetti, a mio giudizio è l’ultima migliore possibilità per il mondo di unirsi per fare le cose che dobbiamo fare per evitare le peggiori conseguenze del cambiamento climatico. Tre anni fa ci è stato detto che avevamo dodici anni per evitare quelle conseguenze. Tre anni che sono stati sprecati perché avevamo Donald Trump, che non credeva per nulla a un tale pericolo. E ora ci rimangono nove anni per fare quello che la scienza ci dice che abbiamo bisogno di fare”.
Dopo la presidenza di Trump, che arrivò al punto da definire il cambiamento climatico “un inganno”, Biden e Kerry vogliono ristabilire l’autorità morale e la leadership americana nella lotta ai gas nocivi che minacciano la Terra. Ma in una conferenza stampa mercoledì a Washington lo “zar per il clima” ha avvertito che “il problema non sarebbe risolto nemmeno se da domani gli Stati Uniti riducessero a zero le loro emissioni”. Rientrare negli accordi di Parigi è importante, sottolinea Kerry, “ma la conferenza di Parigi da sola non basta, quando il 90 per cento delle emissioni globali del pianeta vengono da fuori dai confini americani”. Perciò la conferenza in Scozia a novembre è di importanza cruciale per moltiplicare gli sforzi internazionali contro l’effetto serra. Potrebbe essere, come ammonisce l’ex-capo della diplomazia Usa, “l’ultima chance”.
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