WASHINGTON – Dopo quattro anni tumultuosi, gli americani possono aspettarsi dalla nuova first lady, Jill Biden, una presenza più tradizionale. Prima di entrare in carica, però, Jill ha segnalato con chiarezza che intende adottare un approccio personale al suo nuovo lavoro. Che poi sarebbe il secondo lavoro.
Jill Biden, infatti, che ha un dottorato in leadership educativa, continuerà a insegnare inglese nel Northern Virginia Community College, dove insegna a tempo pieno da quando era diventata second lady, durante i due mandati di Barack Obama alla Casa Bianca. Ora che da seconda è diventata prima, sarà anche la prima a portare avanti parallelamente la sua carriera professionale e i suoi compiti istituzionali, fatto che i suoi collaboratori non enfatizzano più di tanto, per tutelare la sua riservatezza.
«La dottoressa Biden continuerà a insegnare nel suo community college parallelamente al suo ruolo pubblico», dichiara il suo portavoce, Michael LaRosa. Anche la first lady ha minimizzato la sua decisione, sottolineando che non la vede come un «evento storico», visto che insegnava anche quando era la moglie del vicepresidente.
Che lo pubblicizzi o no, in ogni caso, la sessantanovenne Jill Biden sarà la prima a tentare un simile gioco di equilibrismo e dovrà fare i conti con l’attenzione che accompagna il suo nuovo ruolo. Come hanno scoperto tutte quelle che l’hanno preceduta, anche se essere first lady degli Stati Uniti tecnicamente è un lavoro che non comporta nessuna responsabilità ufficiale, bisogna pur sempre fare i conti con le aspettative del presidente, della Casa Bianca, degli elettori americani e di qualche migliaio di giornalisti.
A dicembre, settimane prima di mettere piede alla Casa Bianca, le sue credenziali professionali sono state contestate dal Wall Street Journal, che ha pubblicato un editoriale di Joseph Epstein che le chiedeva di togliersi quel titolo onorifico dal nome. «Lasci perdere la modesta emozione di essere la dottoressa Jill e si accontenti dell’emozione ben più grande di vivere per i prossimi quattro anni nell’alloggio pubblico più prestigioso al mondo, come first lady Jill Biden», ha scritto Epstein.
Lei ha educatamente respinto l’invito al mittente. «Insieme costruiremo un mondo dove i successi delle nostre figlie siano celebrati, invece di essere sminuiti», ha scritto su Twitter.
Mentre costruiva la sua carriera, insegnando al Delaware Technical Community College e successivamente prendendo un dottorato all’Università del Delaware, nel 2007, Jill Biden ha sostenuto le ambizioni di suo marito, ma a volte l’idea di vivere sotto i riflettori le pesa.
Non ha sempre appoggiato i progetti di suo marito di concorrere per una carica più alta. Nel 2004 protestò contro la sua idea di candidarsi alla Casa Bianca scrivendosi sulla pancia un bel «No» con un pennarello e girando per la casa in bikini («Mi feci trasportare dalla rabbia. Avevo deciso che dovevo dare il mio contributo alla discussione», racconta l’episodio nella sua autobiografia del 2019.) Alla fine cedette: nel 2008, dopo aver tentato senza successo di strappare la nomination, Biden fu scelto da Obama come vicepresidente.
Nel suo ruolo di second lady, Jill si godette il relativo anonimato che le offriva l’insegnamento, sottolineando nelle interviste che i suoi studenti spesso non sapevano chi fosse. E in effetti sul sito Rate My Professors i suoi ex studenti tendono a parlare più del suo stile di insegnamento («tirata coi voti» è uno dei commenti più comuni) che del suo legame con due amministrazioni presidenziali.
Jill Biden è arrivata alla Casa Bianca con un profilo più alto, un palcoscenico simile a quello che aveva come second lady e una Casa Bianca piena di collaboratori di cui si fida. Fra questi, Anthony Bernal, un consulente esperto che lavora con i Biden sin dai tempi della campagna di Obama. Il capo gabinetto di Jill è Julissa Reynoso Pantaleón, già al dipartimento di Stato sotto Obama. Jill ha nominato Rory Brosius, un’ex consulente elettorale di Joe Biden, a capo dell’iniziativa Joining Forces, un programma a sostegno delle famiglie dei militari creato dalla stessa Jill insieme a Michelle Obama quando la first lady era quest’ultima.
I suoi collaboratori prevedono anche che la nuova first lady si batterà per rendere gratuiti i community colleges e per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione del cancro al seno. «Non entrerà alla Casa Bianca chiedendosi come dovrà fare la first lady», ha detto in un’intervista Shailagh Murray, un’ex consulente di Joe Biden e Barack Obama. «Sarà semplicemente la versione first lady di quello che ha sempre fatto».
Originaria del New Jersey, Jill è cresciuta a Willow Grove, in Pennsylvania, un sobborgo di Filadelfia. Franca e diretta, con un accento filadelfiano, sta affrontando il suo nuovo ruolo con lo stesso tocco gioviale e alla mano che tende a usare suo marito: «Chiamatemi Jill!», ha detto giorni fa a degli alleati in collegamento Zoom. Ma questo non vuol dire che non sappia tirar fuori i denti, quando serve. Durante la campagna per le presidenziali, si è frapposta tra suo marito, 77 anni all’epoca, e un turbolento gruppo di manifestanti vegani.
«Ricordo ogni affronto commesso contro le persone che amo», ha scritto nella sua autobiografia, presentandosi come la protettrice della famiglia, o la rancorosa in capo. Dopo un primo matrimonio di breve durata, Jill sposò Joe Biden nel 1977, più di quattro anni dopo che la prima moglie di lui, Neilia, e la loro figlia piccola, Naomi, erano rimaste uccise in un incidente automobilistico. Mise temporaneamente da parte le sue ambizioni professionali per crescere i due figli di lui, Beau, procuratore generale del Delaware, che è morto nel 2015, e Hunter, come se fossero suoi. La figlia sua e di Joe, Ashley, è nata nel 1981.
Jill Biden è stata quasi sempre al fianco del marito, durante i suoi sei mandati da senatore, i suoi due mandati da vicepresidente e le sue tre candidature alla presidenza. I suoi collaboratori si aspettano che continuerà a sostenerlo anche nella nuova veste, per esempio unendosi ai suoi sforzi per sanare la frattura politica che ha lacerato il Paese durante il mandato di Donald Trump. Jill Biden contribuirà anche a comunicare all’opinione pubblica il lavoro dell’amministrazione, sempre secondo i suoi collaboratori.
Il giorno dell’insediamento, la pandemia ha costretto a cancellare le consuete celebrazioni in presenza che una nuova amministrazione usa per presentarsi a Washington, compresa quella sorta di debutto in società che ci aspetta da ogni first lady. Jill non aveva un abito da insediamento, che di solito viene donato alla Smithsonian Institution: ha scelto di accogliere il giuramento di suo marito con un cappottino verde acqua della stilista Alexandra O’Neill, accompagnato da una mascherina in tinta.
(Traduzione di Fabio Galimberti)
© The New York Times 2021
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