BERLINO – Prima condanna all'ergastolo nella storia della Repubblica federale tedesca per un crimine avvenuto a causa del fondamentalismo di estrema destra. Il neonazista 47enne Stephan Ernst, il 1° giugno 2019 uccise il politico della Cdu Walter Luebcke sul terrazzo della sua abitazione, colpendolo alla testa con un'arma da fuoco.
Höchststrafe für Mörder von Walter #luebcke. Das OLG Frankfurt hat den Hauptangeklagten Stephan E. zu lebenslanger Haft verurteilt und die besondere Schwere der Schuld festgestellt, so dass auch eine anschließende Sicherheitsverwahrung erfolgt. pic.twitter.com/MKLtrsdSiq
— CDU Fraktion Hessen (@cdu_fraktion) January 28, 2021
Luebcke aveva promosso una politica di accoglienza nei confronti dei migranti, facendosi molti nemici. Da quando si espose pubblicamente, nel 2015, divenne il bersaglio del suo assassino e si attirò la rabbia degli attivisti di estrema destra.
Ernst risponde di un delitto mosso da odio xenofobo e dettato dall'ideologia di estrema destra. Per la procura, il 47enne ha agito spinto da "razzismo e xenofobia". L'estremista ha ammesso tre volte di aver commesso l'omicidio, pur cambiando sempre versione. Inizialmente aveva tentato di coinvolgere nell'omicidio Markus Hartmann, anche lui sul banco degli accusati e sospettato di aver addestrato Ernst all'uso delle armi. Hartmann è stato assolto dall'accusa di complicità ma riconosciuto colpevole di possesso di armi e condannato a un anno e mezzo con la pena sospesa.
Anche dopo la sua morte, Luebcke è stato oggetto di un'ondata di insulti in rete, il che ha provocato una vasta ondata di indignazione in Germania.
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