La Juve di Pirlo ha conquistato la semifinale di Coppa Italia con l'Inter, doppio confronto con andata il 2 febbraio e ritorno il 9, anche grazie alla crescita dei giovani dell'Under 23. Nel 4-0 rifilato alla Spal, anche lei infarcita di giovani e di seconde linee, Pirlo ha ricevuto risposte dalla linea verde dopo i primi segnali ottenuti nel turno precedente contro il Genoa. Dragusin, Fagioli e Frabotta, oltre ai subentrati Di Pardo e Da Graca, hanno tenuto il campo senza mostrare cedimenti: proprio come il progetto giovani della Juventus.
Bravi ragazzi obiettivo raggiunto.. doppiamente felice per la prestazione dei giovani.@juventusfc #coppaitalia pic.twitter.com/PBNjwvh5t3
— Andrea Pirlo (@Pirlo_official) January 27, 2021
Laboratorio coppa Italia
La coppa nazionale, nelle due partite fin qui disputate dai bianconeri, è stata il laboratorio di sviluppo per i le nuove leve: ad esclusione di Frabotta, che ha elevato il suo status passando da giovane interessante a reale alternativa ad Alex Sandro sulla fascia sinistra, è stato in Coppa Italia che la linea verde di Pirlo ha trovato spazio. Nel turno precedente, contro le riserve del Genoa, l'allenatore ha investito sull'Under 23, ricevendo in cambio prestazioni convincenti e anche il gol qualificazione, arrivato nel supplementare grazie a un guizzo del subentrato Rafia. Inevitabile prendere in considerazione il livello degli avversari, dalle seconde linee rossoblu alla Spal stravolta da Marino: eppure anche per questo il percorso di crescita è instradato nel migliore dei modi possibile anche per il peso della maglia bianconera sulle spalle di chi si affaccia nel mondo del calcio professionistico. "Siamo doppiamente contenti per il risultato e per aver messo in campo tanti ragazzi – il bilancio di Pirlo a fine partita -. Non è facile giocare a quelli livelli alla Juventus, siamo doppiamente contenti". Impossibile pensare che tutti possano avere un futuro ad altissimo livello, ma il materiale su investire e lavorare non manca, con alcuni ragazzi che mostrano già ampi margini di sviluppo.
Max Allegri, anno 2018: profetico. #Fagioli #JuveSPAL #CoppaItalia pic.twitter.com/kfzUrgEVgW
— Filippo Masi (@Filippo_Masi) January 27, 2021
Il percorso di crescita
Per comprendere la crescita dei giovani dell'Under 23 basta osservare la parabola di Frabotta, lanciato già nella prima giornata da Pirlo, quasi a sorpresa, seguito da prove convincenti e altre meno, fino a toccare il punto più basso contro l'Inter a San Siro nella partita più difficile dell'anno bianconero. L'assenza di Alex Sandro, prima per infortunio poi per Covid, insieme alla fiducia di Pirlo hanno regalato all'esterno il lusso di poter sbagliare con una maglia così pesante. Contro la Spal Frabotta ha potuto mettere in mostra tutta la sua disinvoltura frutto dell'esperienza accumulata, cercando il gol in tre occasioni e trovandolo con un gran sinistro da fuori area: "I giovani stanno facendo bene però per fortuna adesso abbiamo recuperato quelli malati di Covid e speriamo di non avere altre defezioni. Dipende da cosa ci spetterà in futuro, Frabotta ha giocato spesso, Dragusin anche: se ci sarà spazio giocheranno".
Fagioli e Dragusin
Se Frabotta è ormai un elemento della prima squadra, discorso diverso per altri due giovani, il difensore Dragusin, classe 2002, e il centrocampista Fagioli. Il primo ha già stupito per la serenità mostrata in campo in Champions League ma anche contro la Spal, mentre il secondo ha messo piede in campo per la prima volta dopo essersi accomodato in panchina per sette volte senza giocare. L'emozione è stata tanta, almeno ad inizio partita: compassato, lontano dal centro del gioco pur giocando regista, Fagioli è cresciuto alla distanza riuscendo ad unire efficacia ad eleganza e a doti tecniche invidiabili. Un talento che non era passato inosservato allo sguardo attento di Allegri ("Vedere giocare Fagioli è un piacere, conosce il calcio, conosce tempi di gioco, come ci si smarca, quando e come si passa la palla. È bello vederlo giocare, e non è che tutti gli anni si vedano dei ragazzi così") e che con la cura Pirlo potrebbe compiere il salto di qualità. Anche se sarà fondamentale limare qualche errore dovuto princpalmente alla poca esperienza: "E' molto interessante – conferma Pirlo -. Può fare il regista: è cresciuto come me da trequartista, ma penso che il suo ruolo sia il regista. Ha visione di gioco: non diamogli troppe responsabilità, ma stasera ha fatto una grande partita".
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