MIAMI – La scure del politicamente corretto si è abbattuta anche su Disneyland: Jungle Cruise, una delle giostre originali dei parchi Disney di Florida e California, sarà ristrutturata in maniera radicale perché accusata di razzismo. In particolare è al centro delle polemiche la sua raffigurazione degli indigeni come selvaggi o cacciatori di teste. La corsa verrà aggiornata con una nuova trama e personaggi che “riflettono e apprezzano la diversità del mondo che ci circonda”, comunica l’azienda.
L’attrazione è stata aperta per la prima volta a Disneyland nel 1955. La scorsa estate c'era stata una richiesta generale per per cambiare il parco a tema "Splash Mountain" a causa dei suoi legami con “Song of the South”, il film del 1946 che molti considerano razzista: i funzionari Disney hanno annunciato che stavano riprogettando l'attrazione per basarla su “La principessa e il ranocchio”, un film del 2009 che ha come protagonista una donna afroamericana. Secondo la Disney i cambiamenti erano in corso dall'anno precedente, ma l'annuncio è arrivato mentre diverse aziende negli Stati Uniti stavano rinominando i marchi decennali a sfondo razziale tra le proteste mondiali per la giustizia razziale dopo la morte per mano della polizia di George Floyd nel Minnesota. Tre anni fa, la Disney ha eliminato dall’attrazione “Pirati dei Caraibi” una scena di “Asta della sposa”, ritenuta offensiva poiché raffigurava donne in fila per l'asta.
Nei giorni scorsi a finire al centro delle critiche per contenuti discriminatori era stato Dumbo: secondo i manager del canale streaming Disney+, la storia dell'elefantino dalle grandi orecchie contiene messaggi scorretti, ed è stata bloccata assieme a Peter Pan e agli Aristogatti.
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