Troppi schiamazzi, così non si può andare avanti. E scatta la petizione. A firmarla e a farla recapitare direttamente negli uffici del Comune un gruppo di residenti di Prato, infuriati con i piccoli vicini di casa, considerati eccessivamente vivaci. A finire sotto accusa i circa 200 bambini che frequentano la scuola elementare Pizzidimonte, in località La Querce, "colpevoli" di disturbare la quiete degli abitanti della zona.
Tutto sarebbe nato da quando l'istituto, per adeguarsi alle nuove norme anti Covid che prevedono il distanziamento, ha completato alcuni lavori di ristrutturazione ampliando gli spazi. Le aule sono così diventate talmente grandi da rendere necessario l'uso, da parte delle maestre, di un microfono per farsi sentire dagli alunni. A questo, stando a quanto sostengono alcuni abitanti, si aggiungono le grida dei bambini durante la ricreazione e la viabilità bloccata al momento del suono della campanella di ingresso o di uscita.
"Non c'è fine all'assurdo – commenta la preside Rita Gaeta, che questa mattina è andata personalmente nel plesso per controllare la situazione -. Abbiamo fatto salti mortali per riaprire le scuole in sicurezza e prendersela con i bambini che fanno lezione o che socializzano con i compagni mi sembra insensato. Ci sono quattro insegnanti che utilizzano il microfono nelle classi visto che gli studenti che siedono in fondo all'aula non riescono a sentire, ma da qui a dire che fanno rumori molesti ce ne vuole".
Secondo la dirigente dietro alle proteste si nasconderebbe in particolare una signora da tempo insofferente verso le attività della scuola: "La petizione con le firme non è arrivata direttamente a me, a informarmi è stata l'assessora dal Comune – specifica la dirigente -. Qualche tempo fa una signora aveva scritto una mail nella quale si lamentava praticamente di tutto, dai bambini ai bidoni della spazzatura e immagino che si tratti della stessa persona. Sono disponibile a incontrare chi si sente leso se servisse a chiarire, ma certo è che questi bambini si limitano a stare in classe con i compagni e a sfruttare, nelle belle giornate e per alcuni minuti, il bellissimo cortile fuori dall'edificio".
A scendere in campo a fianco della preside anche centinaia di mamme e papà infuriati per le proteste. "Ci dispiace se i nostri figli vi disturbano – si legge nella lettera inviata al sindaco e alla scuola come replica alla petizione -. Non avremmo mai immaginato che i bambini felici a scuola potessero sollevare tanta grettezza".
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