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La vendetta di Trump contro i “traditori”: “Resto repubblicano”

Donald Trump non fonderà un nuovo partito. Da quanto si apprende da Politico, l'ex presidente degli Stati Uniti ha fatto sapere ai senatori repubblicani, tramite un giro di telefonate, che intende restare tra le fila del partito. A ricoprire il ruolo di messaggero di Trump è stato Brian Jack, suo ex direttore politico alla Casa Bianca, il quale ha fatto intendere ai senatori repubblicani che The Donald non abbandonerà il partito, per non "danneggiare" il Gop e che per molti è considerato ancora un leader. Anche se non lo ha comunicato esplicitamente, Jack avrebbe annunciato che l'ex inquilino della Casa Bianca è pronto a vendicarsi alle prossime primarie dei repubblicani che voteranno contro di lui al processo per impeachment, scatenando l'elettorato più conservatore contro i "Giuda".

"Il Presidente ha voluto farmi sapere, insieme ad altri, che è un repubblicano, che non darà vita a un terzo partito e qualsiasi cosa farà politicamente in futuro la farà da repubblicano", ha affermato il senatore del Nord Dakota Kevin Cramer, dopo la telefonata di Jack. Cramer ha aggiunto che "Il Partito repubblicano nella sua stragrande maggioranza è ancora a fianco del suo presidente". Una strategia, quella di Trump, per sondare la lealtà dei suoi colleghi di partito, che sono chiamati a decidere se sostenerlo o colpirlo alle spalle, al processo per impeachment. Sebbene la maggior parte di loro non voterebbe contro l'ex presidente, è anche vero che quasi nessuno di loro ha difeso Trump dall'accusa di aver "incitato" le insurrezioni a Capitol Hill.

Tra i repubblicani che quasi certamente si esprimeranno a suo sfavore c'è l'ex candidato alla presidenza Mitt Romney, che votò contro Trump anche al precedente processo per impeachment. E potrebbero voltare le spalle al tycoon anche il senatore dell'Ohio Reb Portman, che ha reso noto di non volersi ricandidare, e Pat Toomey, che non si ricandiderà come senatore della Pennsylvania. Pur non essendosi ancora pronunciato sul voto, Toomey ha precisato che la condotta di Trump durante i disordini del 6 gennaio è "inaccettabile" e punibile con l'impeachment. Decisivo sarà infine il sostegno di Mitch McConnell, il leader della Minoranza al Senato, che si schierò con il Presidente all'epoca dell'Ucrainagate. Il messaggio di Jack può quindi essere considerato l'ultimo avvertimento da parte del tycoon, per quei senatori ancora "in bilico" riguardo a cosa votare l'8 febbraio, data del processo a carico di Donald Trump.

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