MILANO – Ore 9.15 Le Borse partono deboli e poi si rafforzano dopo i primi scambi con l'umore dei mercati condizionato dai possibili ritardi nell'approvazione del piano di stimoli all'economia Usa. Un'ipotesi suggerita ieri dal leader della Maggioranza al senato, il democratico Chuck Schumer, secondo cui la nuova legge non sarà pronta prima di metà marzo. Sulla sponda domestica gli investitori guardano agli sviluppi della crisi di governo, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che in mattina salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Il mercato però sembra avere già digerito nei giorni le possibili conseguenze della crisi e in mattinata lo spread apre solo in lieve rialzo, con il differenziale Btp/Bund a 123 punti, di 122 della chiusura di ieri.
In Europa Milano guadagna lo 0,22%, Francoforte lo 0,32% mentre Londra e Parigi sono in rialzo frazionali. In flessione invece i future sugli indici Usa, che proiettano Wall Sreet verso una partenza al ribasso. Un calo in linea con quanto osservato già in Asia, dove i listini si sono mossi tutti in territorio negativo, con Tokyo che ha chiuso a -0,96%.
Sul fronte delle valute l'euro di indebolisce al cambio con la valuta Usa. La moneta unica passa di mano a 1,2124 dollari contro 1,2176 della chiusura di ieri. In calo anche il cambio l'euro/yen a 125,79 yen mentre quello dollaro/yen si attesta a 103,74.
Tra le materie prime, quotazioni in calo per il petrolio, condizionato sempre dai timori di una ripartenza dell'economia bloccata dalla pandemai. Sul mercato after hour di New York, il greggio Wti cede lo 0,7% a 52,40 dollari al barile. Scende anche il Brent dello 0,7% a 55,48 dollari al barile.
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