Robert Kyagulanyi, meglio conosciuto come Bobi Wine, il 14 gennaio ha avuto solo il tempo di votare. Varcata la soglia di casa, l'esercito e la polizia hanno fatto irruzione nella sua abitazione, costringendolo agli arresti con la moglie. Le motivazioni: prevenire eventuali proteste contro i risultati delle elezioni. Wine era lo sfidante più pericoloso alle presidenziali per il vecchio dittatore Museveni. Undici giorni agli arresti fino alla sentenza della Corte Suprema che ha dichiarato illegale il fermo.
It’s now four days since the military surrounded our home and placed my wife and I under house arrest. We have run out of food supplies and when my wife tried to pick food from the garden yesterday, she was blocked and assaulted by the soldiers staged in our compound. (ADMIN) pic.twitter.com/MLEtSbyCcW
— BOBI WINE (@HEBobiwine) January 17, 2021
Il 14 gennaio l'Uganda è andata alle urne per scegliere il suo presidente. Dopo 48 ore dal voto, che si è svolto con l'assenza di osservatori internazionali, fatta eccezione dell'Unione africana, Yoweri Museveni è stato dichiarato presidente per la sesta volta (meno trionfalmente delle precedenti). M7, così chiamato dalla popolazione, governa il Paese da dittatore da 35 anni.
Tra gli sfidanti alla carica, l'unico che aveva buone probabilità di vincere era l'ex rapper, 38enne, Bobi Wine, a cui è stata resa la vita difficile. Perseguitato, torturato, imprigionato e testimone del drammatico omicidio del suo autista, sulla cui auto viaggiava anche lui in direzione di un comizio. Nonostante i tentativi di Museveni, Wine aveva raccolto consensi in tutto il Paese soprattutto tra i giovani.
Le elezioni però hanno riconfermato M7. Accuse di brogli sono piovute da tutte le parti. Anche in considerazione del fatto che il presidente ha chiuso Internet e le comunicazioni due giorni prima del voto. Rimane il punto interrogativo su come il comitato elettorale sia riuscito a trasmettere le schede elettorali con il blackout.
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Nonostante l'Alta corte dell'Uganda abbia ordinato alle forze di sicurezza di porre fine al confinamento di Bobi Wine, l'esercito è ancora intorno alla casa del rapper e non lo fa uscire. Lo racconta lui stesso su Twitter: "Evidentemente aspettano che il presidente generale Museveni dia l'ok".
The High Court ruled this morning that my continued house arrest (11 days now) is illegal & unconstitutional. Several hours later, the military still surrounds my home, blocking access to all! Perhaps (as always) waiting for Gen. Museveni's orders on the next course of action.
— BOBI WINE (@HEBobiwine) January 25, 2021
La scorsa settimana anche all'ambasciatrice degli Stati Uniti in Uganda, Natalie Brown, è stato impedito di fare visita a Wine, che secondo i dati ufficiali ha ottenuto il 35 per cento dei voti. Gli avvocati dell'esponente dell'opposizione si sono allora rivolti alla magistratura per la sua liberazione, ottenendo parere favorevole. Il giudice Michael Elubu ha parlato di "continuato indefinito confinamento illegale" e violazione del diritto alla libertà di Wine.
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