Settimana cruciale per il governo Conte, che si trova a un bivio: tentare il tutto per tutto nell'ostica aula del Senato o dare le dimissioni e puntare al reincarico per la formazione di un Conte-ter. Pd e M5s sono in pressing per una soluzione pilotata delle fibrillazioni di maggioranza e mettono in guardia: o si governa il Paese o si va al voto. Mercoledì è previsto il voto di Camera (pomeriggio) e Senato (mattina) sulla relazione del ministro Alfonso Bonafede sull'amministrazione della giustizia. A Palazzo Madama il tentativo di convincere la conferenza dei capigruppo convocata per domani a far slittare di un giorno il passaggio del Guardasigilli in aula è considerato assai difficile. E i numeri sono ancora insufficienti per l'esecutivo. "Abbiamo 48 ore. O c'è una maggioranza o si va al voto" ha scandito ieri Luigi Di Maio, il cui staff oggi sottolinea che c'è un pieno sostegno a Conte. Il Pd "si sta adoperando per garantire sulla base di un programma di legislatura un governo autorevole con una base parlamentare ampia e stabile" fanno sapere dal Nazareno. "Serve fase nuova – ribadisce oggi il dem Goffredo Bettini a La7 – ma Conte è imprescindibile". E rivolto al leader di Italia viva: "Ora Matteo Renzi dimostri effettivamente di avere il senso non dell'errore ma un pò del salto nel buio che lui ha procurato e incominci in Parlamento a dare qualche segnale, se ci sono delle aperture".
Crisi di governo, Conte mette le dimissioni sul tavolo. E tratta con i centristi per puntare al reincarico
di
Claudio Tito
L'ipotesi di un "patto tra gentiluomini" che garantisca al premier di rientrare a Palazzo Chigi dopo essersi dimesso ed essere passato attraverso l'apertura formale della crisi, sembra ormai l'orizzonte su cui si starebbero assestando le forze di maggioranza, anche se Leu avanza con Loredana De Petris i suoi "dubbi" su questa soluzione: "Non capisco come possano uscire i voti col Conte ter se non ci sono stati con il Conte bis", si domanda la senatrice.
Una road map che viene invece suggerita anche da Iv, che con Ivan Scalfarotto che a Repubblica assicura: "Nessun veto su Conte, non si mettano veti su di noi". Le dimissioni di Conte servirebbero dunque a rimettere intorno a un tavolo le forze di maggioranza, compresa anche Italia viva e una neonata forza di centro, per rinnovare la squadra di governo e stilare un programma di legislatura. Il premier, dopo aver valutato a lungo i pro e i contro, è ormai prossimo a una decisione. Le telefonate si infittiscono in queste ore, e non è escluso nemmeno un vertice dei leader con il premier.
Bettini (Pd): "Renzi dia segnali per aprire una fase nuova"
"Ora Renzi dimostri effettivamente di avere il senso non dell'errore ma un pò del salto nel buio che lui ha procurato e incominci in Parlamento a dare qualche segnale, se ci sono delle aperture" sulla relazione del ministro Alfonso Bonafede sulla giustizia, afferma Goffredo Bettini del Pd a Omnibus su La 7. "Se è un Renzi che ha rotto direi di no, se si mette nell'ottica di una responsabilità nazionale senza ricatti e senza prepotenze, si può guardare a una fase nuova", ha spiegato. In ogni caso, per Bettini, "Conte è imprescindibile, non c'è nessun motivo per toglierlo".
De Petris (Leu): "Dubbi sul Conte ter"
"Ho qualche dubbio sull'idea del reincarico, perché non capisco come possano uscire i voti col Conte ter se non ci sono stati con il Conte bis, quelli per quanto riguarda l'allargamento". Così Loredana De petris, Leu, presidente del gruppo misto al Senato, ad Agorà su Rai Tre.
Pinotti a Bonafede: "Tenga conto delle diverse anime della maggioranza"
"Il passaggio sulla giustizia sarà delicato. Sappiamo che anche all'interno della maggioranza ci sono delle differenze sulla giustizia. Speriamo che il ministro della Giustizia presenti una relazione che tenga conto di tutte le sensibilità della maggioranza. Il tema vero è se esiste una maggioranza forte e coesa, ad oggi ci sono ancora delle fragilità che vanno compensate", afferma la senatrice Pd Roberta Pinotti intervenendo a Rainews24.
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