La classifica resta tutta da scalare, per la Juventus. Dopo avere vinto in settimana la Supercoppa contro il Napoli, sa benissimo di essere attardata e nemmeno di poco nella corsa al tricolore. Finiti i jolly, altri passi falsi i bianconeri non potranno insomma commetterne. A cominciare da oggi, ospitando il Bologna che peraltro non si impone sotto la Mole da dieci anni e che proporrà una delle difese più battute della serie A (31 gol presi in 18 partite). "Vincere aiuta a vincere ha detto ieri Pirlo – ma possiamo ancora migliorare in tanti aspetti, a cominciare dalla continuità e dalla solidità difensiva". Del resto solo una volta in stagione la Juve ha vinto tre partite di fila, mentre per quanto riguarda la retroguardia (18 gol presi: nemmeno tanti) sono state solo tre le occasioni in cui la porta è rimasta imbattuta in campionato: l'ultima risale alla vittoria di Parma del 19 dicembre e da allora si sono disputati cinque match. "In questa stagione le partite sono più aperte rispetto a quanto accadeva in passato. Sappiamo di dovere migliorare: chi ha la difesa meno battuta arriva a vincere i campionati".
L'obiettivo rimane insomma sempre lo scudetto, perché avere messo in bacheca la Supercoppa non basterà per salvare la stagione: lo sa Pirlo ("vincere un trofeo non i cambia niente, ne voglio altri") e lo sanno i tifosi bianconeri. I quali oggi ritroveranno anche un caro vecchio nemico, ovvero quel Sinisa Mihajlovic che nel 2014 avrebbe anche potuto sedersi sulla loro panchina come successore di Conte, che poi invece scelse di restare. Per ricordare quei tempi, il tecnico serbo ha citato niente meno che una frase di Che Guevara ("non tornare mai indietro nemmeno per prendere la rincorsa"), ricordando anche di essere stato "esonerato due volte dopo avere giocato contro la Juve, con Milan e Torino. Spero quindi di non perdere e di salvare la panchina".
A dirla tutta, la storia racconta anche di un altro incrocio particolare tra l'attuale tecnico felsineo e la Signora: il 20 dicembre 2009 il suo Catania si impose infatti a Torino 2-1 contro una Juve a dir poco inguardabile, cosa che quella odierna spera di non essere. Pirlo ripresenterà in attacco Ronaldo e Morata, mentre in difesa il recuperato Demiral dovrebbe vincere il ballottaggio con Chiellini. E il mercato? Probabilmente raccontando una bugia, Pirlo si dice "a posto così, non ho bisogno di nessuno", mentre Mihajlovic aspetta Arnautovic ("viene dalle mie parti, quindi è forte") per rivitalizzare un attacco anemico. "Le punizioni comunque le tiravo meglio io di Pirlo", la chiosa del serbo. "Parlano i numeri", la risposta dell'ex numero 21. Forte del 46-42 riportato dalle statistiche.
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