New York – E' l'esordio ufficiale della nuova politica estera americana: due attacchi a Cina e Russia. Sono contenuti nei due primi comunicati del Dipartimento di Stato sotto la nuova guida di Antony Blinken. Il primo è un severo avvertimento a Pechino per le intimidazioni verso i paesi vicini, a cominciare da Taiwan. Il secondo è una forte condanna per la repressione di Mosca contro le manifestazioni di protesta di questi giorni, dopo l'arresto dell'oppositore Aleksey NavalnyJ. Non si è ancora conclusa la conferma della nomina di Blinken da parte del Senato (che dovrebbe essere imminente), e già la sua diplomazia lancia i primi segnali verso le due superpotenze rivali. "Gli Stati Uniti – si legge nella nota rivolta alla Cina – osservano con preoccupazione i tentativi in corso da parte della Repubblica Popolare cinese di intimidire i suoi vicini, inclusa Taiwan. Sollecitiamo Pechino a cessare le sue pressioni militari, diplomatiche ed economiche contro Taiwan e ad impegnarsi invece in un dialogo con i rappresentanti democraticamente eletti di Taiwan. Noi saremo schierati con amici e alleati per promuovere la nostra comune prosperità e sicurezza nell'area dell'Indo-Pacifico – e questo include un rafforzamento dei nostri legami con la democratica Taiwan".
Il comunicato prosegue riaffermando i principi che l'America segue nei rapporti con l'isola che Pechino considera come una "provincia ribelle" destinata alla riunificazione. Per quanto non esista un formale trattato di difesa – sul modello della Nato – che obblighi l'America a intervenire in caso di aggressione, Washington sotto tutte le Amministrazioni democratiche e repubblicane ha sempre sostenuto che un'aggressione cinese a Taiwan non sarà tollerata. La questione della riunificazione ricorre spesso nei discorsi ufficiali di Xi Jinping, e negli ambienti diplomatici si teme che il presidente cinese possa far salire la tensione nello stretto di Taiwan proprio quest'anno, in occasione del centesimo anniversario della fondazione del partito comunista. A Vladimir Putin, l'Amministrazione Biden manda a dire che "condanna con forza l'uso di metodi duri contro manifestanti e giornalisti questo weekend in diverse città della Russia". Il comunicato di Blinken ricorda la lunga serie di atti repressivi contro proteste pacifiche e contro la libertà di espressione, gli abusi contro i diritti civili, gli arresti arbitrari fra cui quello di Navalnyj.
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