L’inchiesta su Lombardia Film Commission si allarga alla galassia di commercialisti legati a Michele Scillieri, il professionista che insieme ai revisori dei conti della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni è indagato dalla procura per peculato, turbativa d’asta ed evasione fiscale. Nei giorni scorsi dagli uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza hanno sentito Stefano Sandrini, 35 anni, uno dei commercialisti più fedeli e fidati di Scillieri a cui i militari hanno chiesto dei suoi rapporti con il titolare dello studio. Come è stato per Manzoni che ha svolto il praticantato da Scillieri, anche Sandrini (che non è indagato) è considerato uno dei ragazzi di bottega dell’ideatore dello schema Film Commission. Un percorso professionale maturato all’ombra del collega più anziano ed esperto, che ha portato il 35enne a diventare in fretta memoria storica delle attività professionali dello studio. Sandrini e Scillieri hanno lavorato a fianco per molto tempo, condividendo lo stesso studio professionale per oltre dieci anni, prima nella sede di via Vincenzo Monti poi in via privata delle Stelline, dove era stata domiciliata nel 2017 la lista “Per Salvini premier”.
Fondi Lega, il commercialista Scillieri: "Di Rubba e Manzoni mi proposero di aprire uno studio con Centemero"
di
Sandro De Riccardis
Il nome di Sandrini era emerso nella prima parte delle indagini sula compravendita dell’immobile di Cormano, destinato a diventare la nuova sede della Lombardia Film Commission e che ha garantito ai tre professionisti leghisti una «distrazione di denaro pubblico di 800 mila euro» verso propri conti e società.La Guardia di Finanza sta ora approfondendo il ruolo di alcune figure di collaboratori che, come Sandrini, sono molto vicine a Scillieri e agli altri professionisti vicini al Carroccio. Una galassia di quattro, cinque commercialisti — oltre a Sandrini — che hanno lavorato con Scillieri alle più importanti pratiche dello studio. La procura intende chiarire diverse operazioni societarie, emerse nell’indagine, in cui Scillieri ha sempre svolto il ruolo di curatore fallimentare e per le quali sembra emergere uno schema simile a quello che ha portato a usare la Paloschi srl come punto di partenza dell’operazione LFC che è arrivata al cuore della contabilità leghista. In particolare per quanto riguarda la compravendita degli immobili. La posizione di Scillieri — che si trova ai domiciliari da quattro mesi— potrebbe quindi aggravarsi.
Fondi della Lega, gli affari sospetti con enti religiosi e Comuni dell'imprenditore Barachetti su cui indaga la procura
di
Luca De Vito
L’indagine principale condotta dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi si avvia alla conclusione: con il patteggiamento del prestanome Luca Sostegni a 4 anni e 10 mesi e la prossima richiesta di processo immediato per gli altri tre professionisti e di Francesco Barachetti, imprenditore legato ai contabili della Lega. Procede anche il filone di indagini che riguarda il ruolo degli imprenditori vicini al Carroccio. Gli investigatori stanno indagando su una serie di lavori commissionati da enti locali e istituti religiosi all’impresa di Barachetti. E vogliono vederci chiaroanche sui movimenti di Marzio Carrara (non indagato), imprenditore bergamasco in affari con Di Rubba.
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