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Il Milan prende una batosta ma è campione d’inverno. Ecco cosa dice la storia

Milan ed Inter giocano a nascondino ma alla fine sono i rossoneri a laurearsi campioni d'inverno, per quel che conta. Il Diavolo ha preso una pesante e meritata batosta contro l'Atalanta di Gasperini che si è imposta con un netto 0-3 frutto delle reti di Romero, Ilicic e Zapata. La partita è stata a senso unico con la Dea che ha messo sotto il Milan sotto tutti i punti di vista ed ha portato a casa tre punti davvero importanti anche in chiave scudetto.

Nonostante il tonfo, però, la squadra di Stefano Pioli chiude il girone di andata con 43 punti frutto di 13 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Nel 69% dei casi laurearsi campione d'inverno porta bene dato che chi chiiude in testa al giro di boa vince poi nella maggior parte dei casi lo scudetto. Mai come quest'anno, però, la classifica è corta con ben sette squadre che possono ambire al titolo.

Un grazie ai cugini

Il Milan ha steccato pesantemente ma da Udine è arrivata una mezza notizia positiva per i rossoneri dato che l'Inter di Antonio Conte non è riuscita a sfondare contro la squadra di Gotti che badato molto di più a difendere che ad offendere. I nerazzurri non sono stati di certo brillanti come contro la Juventus una settiman fa ma avrebbero meritato di uscire dalla Dacia Arena con il bottino pieno ma i troppi errori sotto porta e una grande parata di Musso hanno permesso ai bianconeri di fermare l'Inter dopo aver fermato anche l'Atalanta solo tre giorni fa nel recupero di campionato.

Di certo questa giornata sorride in parte all'Inter che ha comunque guadagnato un punto sul Milan ma sicuramente il bottino pieno avrebbe permesso non solo di vincere il titolo di inverno ma anche di dare una mazzata psicologica ulteriore ai rossoneri. La lotta scudetto però è sempre più viva con 12 punti di distanza in 7 squadre ma con Juventus, Napoli e Lazio che devono ancora giocare le loro partite potendo così riportarsi sotto in classifica rendendo ancora più bello e appassionante il campionato.

A nervi tesi

A fine partita nervi tesi tra Antonio Conte e l'arbitro Maresca che ha prima ammonito e poi espulso il tecnico leccese per un eccesso di proteste per via di un recupero ritenuto troppo esiguo. Prima di lasciare il campo il tecnico salentino si è rivolto al fischietto campano urlando: "Sempre tu sei Maresca, sei sempre tu. Anche al Var", riferendosi ad un episodio di qualche settimana in Inter-Parma quando Maresca designato al Var lasciò correre un fallo da rigore di Balogh su Perisic.

"​Bisogna saper accettare anche quando non si vince!", queste le parole pronunciate da Maresca a Lele Oriali anche lui espulso a fine partita dal direttore campano. Anche nel tunnel che porta agli spogliatoi c'è stato un parapiglia con Conte che ancora protestava per l'atteggiamento dell'arbitro Maresca. Bisognerà aspettare il referto del Giudice Sportivo per capire quante giornate dovrà saltare il tecnico dell'Inter.

La classifica di Serie A

Milan 43, Inter 41, Roma 37, Atalanta 36, Napoli 34, Juventus 33, Lazio 31, Sassuolo 30, Verona 27, Sampdoria 23, Benevento 22, Bologna 20, Fiorentina, Udinese e Spezia 18, Genoa 15, Cagliari e Torino 14, Parma 13, Crotone 12.

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