È un rientro tra i disagi, quello che raccontano nella rabbia e la frustrazione gli studenti delle superiori. Dopo 5 giorni infuocati dagli scioperi e le proteste, gli adolescenti di Roma cominciano a dare i voti. E bocciano il piano trasporti. I bus sono troppo affollati, non potenziati, insicuri. E tra le decine di scuole in cui sono ancora in corso mobilitazioni, si allarga il fronte di chi, per timore ed esasperazione, chiede di tornare alla Dad.
Il sondaggio
L'87,9% dei ragazzi delle scuole superiori boccia il piano trasporti, che continua a essere il vero nodo del rientro in classe degli adolescenti, alcuni dei quali ancora in sciopero. È quanto emerge da un sondaggio che la Rete degli studenti medi ha sottoposto a un campione di oltre 16mila studenti in tutto il Lazio, di cui Repubblica ha potuto visionare i risultati in anteprima. Della totalità, il 57,5% si muove con mezzi Atac, il 24,7% con Cotral, il 7,8% con Trenitalia e il rimanente 9,8% con altri mezzi pubblici. Al netto di assenti e proteste, la stragrande maggioranza di coloro che dal 18 sono rientrati a scuola, in presenza al 50%, non ha "riscontrato un numero maggiore di corse disponibili rispetto a settembre e a ottobre". Ma, viceversa, sta "riscontrando dei problemi legati a nuovi orari scolastici": è il 76% a dirlo. "Aprire le scuole – commenta Luca Ianniello della Rete degli studenti medi – è stato un primo passo importante. Ma ora è necessario risolvere in fretta i problemi: trasporti, connessioni (per il 30,5% degli intervistati è instabile, ndr) e orari".
Miglioramenti solo per il 12,1%
Solo una minoranza tra gli istituti superiori nota un effettivo miglioramento. Segnatamente il 12,1% degli studenti intervistati. Tra loro, chi frequenta le scuole di Monteverde Vecchio. "Il 44 è stato potenziato", spiega Salvatore Piccirillo, presidente del consiglio d'istituto del Morgagni, rivelando che però un sondaggio interno del liceo vede il 50% degli studenti che preferirebbero "una forma di trasporto pubblico tipo scuolabus". Anche a Bravetta, sempre nell'ovest della città, i presidi riferiscono miglioramenti. "È stata una ripartenza tranquilla, anche sotto quel punto di vista", ha detto la preside del Montale, Raffaella Massacesi.
La task-force anti-assembramento: si attende il punto
Oggi, intanto, la task force anti-assembramento voluta dalla prefettura e disposta dalla questura dovrebbe fare un punto su questa prima settimana di scuola, nonostante le proteste abbiano causato numerosi assenti, circa 20mila, ieri, secondo l'Ufficio scolastico regionale. Criticità? Al momento non ne risulterebbero. Eppure il potenziamento delle 1500 corse Atac i ragazzi dichiarano di non percepirlo, per ora, anche la luce di continui guasti: ieri l'ennesimo sulla Roma-Lido, che ha causato l'assenza per qualche studente che avrebbe dovuto essere in classe per le 10.
Si allarga il fronte che chiede di tornare alla Dad
Nel caos c'è chi dice basta. Gli studenti del Tacito hanno scritto una lettera in cui denunciano orari che "non permettono di svolgere attività extra-scolastiche e riducono tempo libero e studio". "Dopo quasi un anno dall'inizio della pandemia – scrivono i ragazzi – non abbiamo visto alcun tipo di passo in avanti sul tema dei trasporti. Crediamo sia opportuno, allo stato attuale di insufficiente sicurezza, un ritorno al 100% in dad". Come loro la pensano gli studenti del Lucrezio Caro: "Il potenziamento dei mezzi? Nel nostro caso non c'è stato. E dire che ci mandarono in dad in condizioni migliori di quelle in cui siamo adesso", dice Filippo Beta, rappresentante che per lunedì annuncia una manifestazione: "Sarà al Miur o forse nei pressi della Prefettura o a Palazzo Chigi, insieme ad altri istituti".
Gli fa eco Diletta Cristofaro del Bottardi: "Da Tor Bella Monaca, Quarticciolo e Prenestino raggiungiamo scuola solo con due bus, ma non è cambiato nulla. In questi giorni erano affollati: vogliamo tornare, ma non in queste condizioni". Il rischio di contagio, con conseguenti continue quarantene è troppo altro. E oltre alla salute mette a repentaglio la continuità didattica. "Nei mesi autunnali sono andata pochissimo a scuola, a settembre solo 4 giorni, per il resto solo quarantene – conclude Diletta -. Moltissimi prof sono d'accordo con noi, è il momento che ci ascoltino le istituzioni, così ci sentiamo presi in giro".
I PRIVATI SI PROPONGONO
Lamentele e guasti (come quello di ieri a un treno della ferrovia Roma-Lido) hanno fatto accendere la lampadina alle società di trasporto privato. Greentour International, per esempio, nei giorni scorsi ha proposto agli istituti linee scolastiche dedicate. "Finora sono sette le scuole interessate al nostro servizio – racconta David D'Agnelli – in prevalenza nel quadrante nord-est o a ridosso del Raccordo". I costi? "Tra i 100 e i 200 euro al mese a ragazzo, ma stiamo pensando ad abbonamenti – continua D'Agnelli-. Lo facciamo per il guadagno, certo, ma anche perché ci manca il lavoro: prima facevamo per lo più viaggi didattici. E siamo contenti se il nostro servizio può far bene al territorio".
I CONTAGI NEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI NELLA PRIMA SETTIMANA DI SCUOLA
Intanto si ricominciano a contare i contagi nelle scuole dei più piccoli, che hanno riaperto in roesenza dal 7 gennaio. Solo nella Asl Roma 1 dall'8 al 14 gennaio si sono registrati 51 positivi (38 studenti e 13 tra docenti e personale). Ma i contagi sono diffusi. Alla Stefanelli ci sono tre classi in isolamento precauzionale, due all'elementare e una alle medie: già i primi giorni si era registrato un positivo. E alla Valente ci sono due positivi e quattro classi in quarantena. "Oggi verrà la Asl a fare i tamponi", annuncia la preside Rosamaria Lauricella.
Commenti recenti