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Morta la regista Cecilia Mangini: la prima documentarista donna in Italia. Il suo occhio sulle periferie di Roma

Si è spenta a 93 anni la regista Cecilia Mangini. È considerata la prima documentarista donna in Italia. Nata a Mola di Bari, ma vissuta prima a Firenze e poi a Roma, ha collaborato a lungo con il marito Lino Del Fra, tra le voci più autorevoli del documentario italiano, ma anche con Pier Paolo Pasolini.

Debuttò nel 1958 con il cortometraggio a colori Ignoti alla città, ispirato al romanzo Ragazzi di vita proprio di Pasolini, appena tre anni prima. Boccciato da parte della censura, che si risolve parzialmente solo grazie a una movimentata battaglia parlamentare, è il documentaario con cui inizia la collaborazione con lo scrittore che non conosceva. Lei lo trovò cercando il numero di telefono sull'elenco. Lo chiamò, lui rispose.

Nel 1962 collaboraborano in Stendalì (1960) e La canta delle Marane, considerato tra i migliori documentari del cinema italiano e poco dopo e Stendalì. Lunghi piani-sequenza di un estate di una banda di ragazzini alla periferia della Capitale, le musiche del compositore Egisto Macchi, con il quale collaborò per tanti anni. Il tema delle periferie fu una costante, negli anni settanta Mangini tornò a descriverla con La briglia sul collo (1974), cortometraggio su un alunno ribelle del popolare quartiere romano San Basilio.

Con la sua cinepresa e le foto Mangini ha guardato e riportato la realtà, riscattando il cinema italiano dalle mistificazioni fasciste, raccontando l’Italia dalla fine degli anni Cinquanta fino alla metà dei Settanta. L'Italia che cambiava, che spariva, che rinasceva.

La fine della cultura contadina travolta dall'industrializzazione e dal boom economico, il mutamento dei costumi sessuali. Al centro della sua ricerca anche il mondo delle donne (Essere donne, 1965).

Con Il Cinema del Reale, di cui Mangini è stata madrina e con cui insieme all’ideatore della manifestazione, Paolo Pisanelli, ha realizzato Due scatole dimenticate, sulle immagini che aveva scattato durante la guerra in Vietnam: "I vietnamiti sono un popolo con una capacità straordinaria di opporsi a tutte le angherie, un'enorme voglia di libertà e ci auguriamo di proiettarlo presto in Vietnam", aveva dichiarato di recente l’autrice.

Nel 2009 aveva ricevuto, a Firenze, la Medaglia del Presidente della Repubblica. Cecilia Mangini era tornata alla regia dal 2013, grazie al coinvolgimento della regista Mariangela Barbanente con cui ha realizzato il documentario In viaggio con Cecilia.

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