Con l'ironico titolo "Qualcuno può aprire la porta per favore?", il New York Times ha raccontato un altro capitolo del passaggio di consegne tra presidenti più inusuale della storia americana. Quando Joe e Jill Biden sono arrivati nella Casa Bianca, per 10 lunghissimi secondi nessuno ha aperto.
Prima del momento culminante del trasferimento del potere, il presidente Usa e la First Lady avevano camminato lungo il vialetto fino alla loro nuova residenza, salito i gradini del Portico Nord, salutato la banda che suonava in loro onore Hail to the Chief. Poi si sono voltati per entrare…e si sono trovati davanti la porta sbarrata.
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Mentre una piccola folla di membri della famiglia Biden si avvicinava dietro di loro, la Prima coppia aspettava. "Il presidente avrebbe dovuto aprire le due grandi porte di legno? L'ex presidente Donald J. Trump, che aveva lasciato otto ore prima, lo aveva chiuso fuori?" si è interrogato il New York Times.
Il momento imbarazzante è durato pochissimo, ma non è passato inosservato a Washington. "C'è stata una violazione del protocollo ha spiegato Lea Berman, che ha servito come segretario sociale della Casa Bianca per il presidente George W. Bush. "Il ritardo mi ha lasciato un po' perplesso", ha chiarito Betty Monkman, che è stata curatrice della Casa Bianca per 30 anni e ha aiutato a supervisionare i passaggi tra le precedenti amministrazioni.
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di
Alberto Flores D'Arcais
Il qui pro quo ha creato un po' di scompiglio nel solenne giorno del giuramento, aggiungendosi agli altri momenti difficili nei caotici due mesi e mezzo tra il giorno delle elezioni e il giorno dell'inaugurazione. Nulla è stato normale nel passaggio dall'amministrazione Trump all'amministrazione Biden e l'arrivo alla Casa Bianca dei suoi nuovi occupanti non ha fatto eccezione. In teoria, Donald e Melania avrebbero dovuto dare il benvenuto a Joe e Jill nella loro nuova casa ma come si sa, pur di non incontrare il presidente, sono volati in Florida qualche ora prima.
Non è chiaro cosa abbia causato il ritardo delle porte – che normalmente vengono aperte dalle guardie dei marine – forse il fatto che il capo usciere della Casa Bianca, che gestisce la residenza, era stato licenziato meno di cinque ore prima. Il giorno prima del giuramento, l'usciere capo Timothy Harleth, era impegnato a spostare mobili quando alle 11:30 gli è stato dato il ben servito. Non era mai successo prima che accadesse a cavallo tra le due presidenze: fece infatti scalpore nel 2017 quando Angella Reid, la prima donna e la seconda persona afro-americana a rivestire l'incarico, fu licenziata dai Trump dopo qualche mese di convivenza.
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dal nostro corrispondente
Federico Rampini
Timothy Harleth, il chief usher era stato portato nella residenza presidenziale da Melania Trump, Di solito il 'chief usher', una sorta di supermaggiordomo a cui fa capo la logistica della Casa Bianca ma che è anche un confidente privilegiato della Prima Coppia, resta in carica a lungo: ce ne sono stati solo dieci dall'inizio del Ventesimo secolo e il loro licenziamento è irrituale. In genere si tratta di ex militari e il loro ruolo è apolitico. Harleth, però, prima di entrare alla Casa Bianca aveva lavorato al Trump Hotel di Washington. Un passato che potenzialmente lo metteva a rischio con la nuova famiglia, anche se lo stesso maggiordomo aveva messo in chiaro che gli sarebbe piaciuto restare.
"Non vuole essere considerato un fedelissimo di Trump", aveva scritto qualche giorno fa il New York Times in un articolo che ne descriveva il ruolo nelle complesse operazioni della transizione alla Casa Bianca. Come Melania nel caso della Reid, neanche Jill Biden ha reso noto le ragioni del licenziamento. E difficilmente si potrà sapere qualcosa di più da Harleth: l'ex presidente è famoso per far firmare ai suoi dipendenti accordi di segretezza blindati ed è difficile immaginare che l'ex maggiordomo ne sia rimasto esente.
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