Quanto mi piacerebbe passare un pomeriggio con Jake Angeli, lo sciamano con le corna che ha guidato la rivolta a favore di Donald Trump, magari con una camicia addosso e senza cappello alla Davy Crockett, e chiedergli di raccontarmi l'America che sogna. Gli Stati Uniti hanno fatto da sempre della democrazia la loro bandiera. Il presidente uscente Donald Trump ha capito bene, e sfruttato anche meglio, che la metà degli americani non sa nemmeno che cosa significhi essere un Paese democratico. Tolte le città principali delle due coste, dove la gente legge e studia, il resto pensa essenzialmente ad avere una macchina, meglio con un'arma nel cruscotto, e ad andare il sabato in gita al centro commerciale. Sono due Paesi del tutto diversi, sono due Americhe che parlano in inglese ma che non si capiscono per niente. Non esiste una cultura di destra e una di sinistra come le conosciamo in Europa.
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Negli Stati Uniti la maggioranza naviga nell'incultura. È un Paese davvero complesso. Ricchissimo e insieme così ignorante. Gli americani non viaggiano, a parte sempre quelli delle due coste, e quasi i due terzi della popolazione ha tali lacune culturali che se facesse il test di cittadinanza, la perderebbe. Gli assalitori al Congresso in nome di Donald Trump sono formati dal gruppo QAnon di Jake Angeli, antisemiti e complottisti, e da un secondo, i Proud Boys, neonazisti, ossessionati dalle armi e dalla violenza. Anche i seguaci di Scientology – la potente setta parareligiosa che da sessant'anni miete soldi in mezzo mondo, in particolare a Hollywood, all'insegna del pagare per credere – seguono il biondo presidente con interesse. Amici di Scientology sono stati i regimi fascisti, razzisti e i milionari spostati. Nemici giurati: il comunismo, la scienza ufficiale, i medici veri e la psicoanalisi, avvertita come una minaccia perché portava via i clienti migliori. Insomma, a osannare Donald Trump, tre gruppi di psicopatici.
Joe Biden ha davanti a sé l'arduo compito di tenere insieme queste due Americhe e per farlo dovrà combattere l'ignoranza, partendo da una profonda riforma della scuola. Se levi le grandi università, come Harvard, Yale, Stanford o il Mit, il sistema scolastico è disastroso. In bocca al lupo, presidente, sperando di sentire di nuovo Kamala Harris con il suo: "We did it, Joe".
Sul Venerdì del 22 gennaio 2021
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