Nel caso di infezione da SARS-CoV-2 dopo la prima dose di vaccino, l'infezione stessa rappresenta un potente stimolo per il sistema immunitario che si somma a quello fornito dalla prima dose di vaccino. Alla luce di questo e del fatto che l'infezione naturale conferisce una risposta immunitaria specifica per il virus, non è indicato somministrare a queste persone la seconda dose vaccinale. È l'indicazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in una nuova Faq pubblicata sul sito.
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di
Elena Dusi
Nella maggioranza della popolazione, spiega l'Aifa, "la prima dose di vaccino evoca un'iniziale risposta immunitaria che conferisce una protezione solo parziale. Questa inizia, a seconda del tipo di vaccino dopo circa 2-3 settimane dalla prima dose, mantenendo quindi il rischio di COVID-19 ancora consistente, seppur ridotto. La seconda dose di vaccino è necessaria, quindi, per incrementare la risposta immunitaria e ottenere la protezione vaccinale ottimale". Nel caso però di infezione da SARS-CoV-2 dopo la prima dose di vaccino, "non è indicato somministrare a queste persone la seconda dose vaccinale".
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La vaccinazione parziale e la successiva infezione, precisa l'Aifa, "non precludono un eventuale richiamo della vaccinazione anti COVID-19 nel futuro, se i dati sulla durata della protezione immunitaria indicheranno questa necessità".
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